Il tempo incessantemente passa. “Oggi” sembrava lontanissimo un anno fa, quando insieme al nostro
Sindaco e alla sua Giunta si era arrivati alla conclusione che necessariamente l’edizione 2014 del carnevale
di Cento si sarebbe dovuta annullare per il bene del futuro della manifestazione e per poter gettare le basi di
un carnevale strutturato e moderno. Anzi, già l’edizione estiva sarebbe stata la giusta base per il rilancio in
pompa magna dell’edizione 2015. “Non voglio esser ricordato come il Sindaco che ha fatto morire il
carnevale” diceva il nostro Primo Cittadino.
Bene, ci siamo rimboccati le maniche, metabolizzato che per la prima volta noi carristi non avremmo passato
le serate invernali all’interno dei nostri hangar con l’obbiettivo di finire i carri e abbiamo fiduciosamente
aspettato una pianificazione ed una proposta per il tanto declamato futuro del nostro carnevale.
Pochi incontri e molte chiacchiere, poche date e infiniti rinvii. Poi l’edizione estiva che sfuma… “Ma non
preoccupatevi…”, “Lasciateci lavorare…”, “A giorni verrete chiamati per la presentazione dell’edizione
della rinascita…”. Dal giornale impariamo persino le date del “prossimo” carnevale, non più cinque
domeniche, bensì le quattro di febbraio, ed intanto i capannoni rimangono tristemente chiusi, in attesa di
essere messi a norma, in un degrado sempre più evidente, con i nostri giganti di cartapesta appena abbozzati
che come delle rovine di un glorioso passato aspettano di essere portate a nuova vita. I giorni e le settimane
inesorabilmente passano facendoci vedere sempre più fioca la luce in fondo al tunnel, e lo spettro di un
nuovo annullamento dietro l’angolo.
Abbiamo anche scoperto che hanno registrato i marchi storici delle nostre associazioni carnevalesche, “per
essere salvaguardati” (da non si sa che cosa) e, beffa delle beffe, siamo stati “accusati” di arricchirci col
carnevale, triste insinuazione rivolta a noi carristi da chi ci conosce benissimo e che ci fa per questo ancora
più male. Noi carristi da sempre operiamo a puro titolo di volontariato e ogni anno spendiamo ben oltre ai
premi ed agli ingaggi per riuscire a “portare in piazza” (già, quale piazza….) un carro degno del carnevale di
Cento; forse ci si dimentica che il carro è una sola delle componenti della sfilata che, unita alle altre
principali (gettito, costumi, impianti per la musica ed illuminazione…), porta una levitazione di costi tale da
portare i bilanci delle nostre associazioni no profit sempre abbondantemente in rosso, rendendo
continuamente necessaria la generosità dei suoi associati.
E ora a distanza di un anno la storia già vista dell’anno scorso si sta ripetendo e, come cita in una sua
canzone un popolare cantautore, “siamo ancora qua, eh già…”, senza notizie, contratti, date ed
appuntamenti, ricordando la famosa frase del nostro Primo Cittadino “Non voglio esser ricordato come il
Sindaco che ha fatto morire il carnevale”. E QUINDI????