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ISIT BASSI BURGATTI: tre classi al Concorso Poesia San Francesco

DiGiuliano Monari

Nov 5, 2014

poeseie isitPoesie per la pace al tempo degli sms e dei social network, poesie con carta e penna, vecchio stile. Questa la sfida raccolta  da tre classi dall’ISIT Bassi Burgatti di Cento con la partecipazione al Concorso di Poesia San Francesco, alla sua prima edizione, bandito dall’Archeoclub d’Italia, sede di Patti. Due intere classi, 1G e 3H, hanno partecipato affiancate da uno studente di 5H, Emanuele Pederzini, che così ha voluto commentare la sua partecipazione. “Scrivere può essere un passatempo, un modo di esprimere le proprie idee. Dire ciò che si pensa, senza un limite per poter raggiungere ciò che non si è ancora scoperto. Io trovo le parole dove la mente si chiude e l’immaginazione si espande.” Ed è proprio in questo sconfinato spazio creativo che è arrivata la poesia: all’improvviso. La curiosità e, al tempo stesso, il confronto con un genere letterario, troppo spesso confinato nelle pagine di un’antologia, si ritrovano nelle parole di Simone Taddia, 1G, che, quasi imbarazzato ammette: “All’inizio non sapevo da dove partire poi ho pensato che la musica poteva aiutarmi, così ho passato pomeriggi interi con le cuffie nelle orecchie. Ad un certo punto mi è venuto in mente un inizio e l’ho scritto su un foglio. Alla fine della frase mi sono accorto che avevo già espresso tutte le mie idee e che anche se corta la poesia mi rappresentava in pieno”. Gli studenti hanno dato libero sfogo all’improvvisazione per ricordare che la parola resta il miglior gesto di pace e come sottolineano i due studenti di 3H Nicolò Franco e Niccolò Zambonelli: “Forse non è da tutti i giorni parlare di argomenti così inconsueti per noi giovani, dato che al giorno d’oggi il contesto e  il modo di pensare sono cambiati rispetto al passato. I nostri coetanei forse non pensano di riuscire ad esprimere le loro sensazioni e i loro pensieri in testi come le poesie, ma ricordiamo che, con l’ immaginazione, si possono distruggere le  tutte le barriere, comprese quelle della banalità.”. Se non importa vincere, ma partecipare, importa ancora di più sapere che ciò che non si pensava di riuscire a fare è possibile, anche se si tratta di un paio di righe di una poesia.

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