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LA CASA DEL GUERCINO MUORE: deve essere salvata! Il Circolo della Stampa ‘Pederiali’ di Cento promuove il recupero

DiGiuliano Monari

Ago 26, 2014

casa del guercinoDi Franco Vergnani

Il Circolo della Stampa ‘Giuseppe Pederiali’ di Cento si fa promotore del salvataggio della Casa del Guercino.

L’Italia ha un patrimonio artistico che ci invidia tutto il mondo. Più della metà dei beni artistici e culturali del mondo, sono presenti nel nostro territorio, senza contare tutte quelle opere d’arte che ci sono state sottratte con la forza o quelle cedute ad altri paesi da mercanti senza scrupoli, quelle sparite nel nulla che molto probabilmente non verranno mai più ritrovate. La nostra economia si è basata per molti anni  sul turismo di massa quello per intenderci che si reca nelle nostre tante città d’arte e contribuisce con la permanenza nel nostro paese in soggiorni più o meno prolungati a tenere in piedi un’economia che altrimenti sarebbe ancor peggiore di quella che ci costringe ad essere uno di quei paesi con i conti in profondo rosso, nonostante le nostre tante risorse che ci potrebbero permettere un ben diverso tenore di vita se questo tipo di risorsa fosse gestita in maniera più cristallina e competente. Ma nonostante questo, ogni qualvolta si prospettano tagli alla spesa pubblica, quella della Cultura è fra le categorie che più vengono penalizzate costringendo a limitare le risorse per i restauri, la manutenzione di meravigliose opere d’arte, i tanti musei presenti sul nostro territorio a rimanere chiusi per mancanza di personale, monumenti di importanza storica mondiale a cedere sotto i colpi dell’incuria e dell’indifferenza generale.

Sembra quasi che nel nostro “bel paese” la possibilità di gestire un patrimonio <che ripeto>ci invidiano in tutto il mondo, dia fastidio a qualcuno, ecco che allora assistiamo a antiche civiltà del passato crollare, palazzi e monumenti imbrattati e lasciati al loro mesto declino, patrimoni librari saccheggiati senza che si faccia nulla per cercare di evitare questa lenta ma inesorabile decadenza: in fondo perché meravigliarsi quando frasi del tipo ” La cultura non paga” oppure: “perché  preoccuparsi è solo roba vecchia” vengono pronunciate con supponenza e ignoranza? Fatemi capire allora, tanto ci si lamenta per una crisi che sembra portarci sempre più sull’orlo della bancarotta, ma poi quando servono risorse adeguate per mantenere in vita una delle fonti da  cui  il nostro paese ha tratto benefici economici e di prestigio nel mondo intero, si voltano le spalle, si mette mano alle forbici per tagliare le risorse indispensabili per continuare a far vivere opere uniche per importanza storica e bellezza estetica. Senza andare troppo lontano dalla nostra realtà, anzi entrando dentro a quella  risorsa che Cento può vantare fin da quando le enormi qualità del nostro maggior artista si rivelarono già dal lontano 1600, periodo che vide le gesta artistiche di Giovanni Francesco Barbieri conosciuto come il Guercino da Cento.

L’artista nacque in una casetta che ora (guarda caso) non esiste più nel 1591 fuori porta chiusa sulla strada che ora conduce verso la via Giovannina. Ma anche se la casa natale del genio del barocco non può più raccontarci più niente del suo illustre nativo, lo può o meglio lo potrebbe fare la casa dove con la sua famiglia andò presto ad abitare: quella si ancora esistente, in Via Cremonino accanto alla chiesa di S.Pietro. Purtroppo però le condizioni che versa attualmente l’antica dimora dei Barbieri, lascia ancora una volta come accade per tante dimore storiche di cui l’Italia è ricca, con l’amaro in bocca e qui credo che per  chi ama la propria città, le tradizioni e la storia che certo qui non mancano, il momento di fare qualcosa prima che per tante altre realtà storico-artistiche, non ci sia più tempo per il recupero e la valorizzazione di queste importanti testimonianze di quelle che furono le radici della nostra città.
E come potrebbe raccontarci questo storico edificio del periodo che il Guercino unitamente alla sua famiglia visse al suo interno?
Intanto non sarebbe certo male verificare le condizioni in cui versa la dimora che fu dei Barbieri, oltre a questo ci sarebbe un’altra cosa importante per far rivivere il palazzo e i suoi interni: organizzare un museo che racconti ai turisti e a noi centesi i momenti più significativi e interessanti della vita in quella che fu la città natale dell’artista.
Materiale per allestire un museo permanente ci sarebbe, libri, cimeli vari, vasi, piatti, medaglie, francobolli, articoli dedicati al Guercino, ritratti, dipinti, disegni ne sono stati fatti in grande quantità, e poi un video da proiettare come una sorta di documentario per “raccontare” i luoghi, l’arte , la vita del nostro grande artista.
Oggettivamente considerando che a Cento non esiste un museo, che la Pinacoteca dove erano custoditi i suoi capolavori, che anche la Galleria d’arte che faceva bella mostra di se all’interno del Palazzo del Governatore sono inagibili causa forza della natura, ecco che la possibilità di allestire in quella dimora che lo vide agire per diversi anni, potrebbe sopperire allo scopo di riaprire un canale preferenziale per favorire un flusso turistico che a Cento sarebbe un toccasana anche per l’economia della città.
Magari questa evenienza dovrebbe realizzarsi con l’aiuto di diverse componenti, fra le quali l’aiuto fattivo dell’amministrazione, e di tutti coloro che a diverso titolo volessero aderire a questa che non rappresenta solo un’iniziativa preferenziale, ma ad ampio respiro che andrebbe a giovare a l’intera città e che porterebbe di nuovo la parola Cultura a campeggiare a lettere cubitali al fianco del nome della città di Cento.
L’idea è stata lanciata, vediamo se oltre al Circolo della Stampa di Cento che ne è il promotore, verrà raccolta da chi di dovere o se invece passerà come altre nell’anonimato magari a scapito di altre iniziative più discutibili e meno appariscenti.

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