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SI E’ DIMESSA LA PRESIDENTE DELLA CONSULTA DI ALBERONE SILVIA COSTA

DiGiuliano Monari

Lug 11, 2014

silvia costaDi Giuliano Monari

Questo scorcio di estate sta portando molte novità nel panorama associativo centese. Dapprima le dimissioni della vicepresidente della Pro Loco di Cento dopo lo ‘strappo’ sul carnevale, ora, anzi prorpio di questa mattina, altra dimissione ‘eccellente’: a dimettersi stavolta è la Presidente della Consulta Civica di Alberone per una serie di motivi che la stessa Silvia Costa elenca nella sua lettera indirizzata a al sindaco e ai colleghi consultori. “La presente – scrive Costa – per comunicare le mie dimissioni da membro della consulta civica di Alberone e da Presidente della stessa per i motivi che vado di seguito ad enunciare. Quando a gennaio 2013 sono stata eletta presidente della Consulta Civica di Alberone mi aspettavo la massima serietà e concretezza dei componenti e la massima collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Il terremoto era passato solo da sei mesi e le cose da fare erano tante, ci si augurava che la collaborazione portasse a evidenti risultati per una frazione così fortemente colpita dal sisma. Devo ammettere che il gruppo dei consultori su Alberone è un gruppo bellissimo, pur mantenendo ognuno la propria identità politica si è sempre avuto un confronto leale e si è sempre potuto discutere (anche animatamente), senza però perdere la stima reciproca e avendo massima collaborazione, per questo ringrazio tutti i “ragazzi” e le “ragazze” che sono state con me in questo periodo. Di contro, a distanza di un anno e mezzo, posso sinceramente dichiarare che nulla o quasi, è arrivato dalla amministrazione, anzi – accusa Silvia Costa – tutto è stato fatto per annientare la frazione di Alberone. Non si è intervenuti per riavere lo sportello bancario nonostante le nostre richieste. Nulla è stato fatto, se non vane promesse mai mantenute, per riavere le scuole. Le scuole, una colossale presa per i fondelli durata due anni. Un breve escursus partendo da questa affermazione (Agosto 2012): “le scuole le ricostruisce il comune, senza aiuti esterni”, passando per (Maggio 2013): “facciamo la materna in via Ghisellini così c’è lo spazio per ampliare in futuro la scuola elementare”, e ancora (Gennaio 2014): “accontentiamo la frazione che rivuole la scuola in via Chiesa”. Arrivando poi a prendere atto di decisioni già prese da questa amministrazione della chiusura del plesso scolastico elementare di Alberone (Aprile 2014) “in concerto con l’ufficio scolastico provinciale” (dopo che l’Ass.Rolfini in una nota stampa dichiarò che non era al corrente di nulla), senza neppure preventivamente parlarne con la consulta, ed oggi (Luglio 2014) con la chiusura della scuola Materna, informando la cittadinanza che non è una loro decisione, bensì scaricando sempre tutto sulle spalle dell’ufficio scolastico provinciale (questi cattivoni). Anche qui, non più tardi di un mese fa, è stata consegnata una “letterina” ai genitori avvisando che a settembre ci sarebbero state le scuole con affermazioni tipo “Alberone vuole mantenere la sua identità”, ecc… Ora mi chiedo: a che cosa serve far parte di questo organismo quando non si hanno risposte alle nostre domande e quando non si ha nemmeno la volontà di collaborare? Forse far parte della Consulta è solo un modo per scaricare responsabilità senza comunque mai ascoltare? Perciò ho deciso di dimettermi da Componente della Consulta e da Presidente della stessa, il tempo è prezioso per tutti e il mio lo dedicherò a qualcosa di più utile socialmente e che non siano le elucubrazioni mentali di una classe politica che non mantiene le promesse e continua ad illudere i cittadini di Cento e frazioni pur di perseguire i propri scopi e facendo credere a tutti che si adoperano per la qualcosa, mentre in realtà già da principio sanno che questo qualcosa non verrà MAI concesso. Non uno ma due terremoti hanno colpito Cento in questi ultimi tre anni (dopo la forza della natura anche quella della ottusità politica), e non è ancora finita! Augurandomi che un giorno prevalga il bene del paese, auguro a tutti buon lavoro” conclude la lettera di Costa.

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