“Il Comitato Centesi Onesti ritiene che sia profondamente sbagliata, inopportuna ed al limite dell’offensivo per i cittadini centesi l’uscita del sindaco Lodi nella quale ha pubblicamente dichiarato che “Mandare una petizione è un dialogo tra sordi, partecipare agli incontri è vera democrazia”.
Ancora una volta Lodi esterna punti di vista che contrastano con i principi dell’ordinamento giuridico italiano e con le stesse regole adottate e vigenti nel Comune di Cento!
Infatti non solo – come ha giustamente rilevato il consigliere comunale Denis Zappaterra – la Costituzione italiana prevede che i cittadini possano presentare petizioni agli organi dello stato, ma lo stesso statuto del Comune di Cento all’articolo 7 comma VIII. recita testualmente: “La istanza o petizione consiste in una richiesta generica di uno o più cittadini a provvedere o a riferire su un oggetto determinato, ed é presentata in forma scritta….” , ed anche il vigente Regolamento sul funzionamento delle Consulte civiche all’articolo 12 prevede che questi organismi possano presentare petizioni, istanze ecc.! Se le petizioni sono previste dalla Costituzione, da numerose leggi, dallo statuto del Comune di Cento dal Regolamento delle Consulte , come possibilità di dare voce al punto di vista dei cittadini come può un sindaco definirle “Dialogo fra sordi”? Non è un atteggiamento del genere una palese violazione dello Statuto del comune di Cento e dei suoi regolamenti?!
Che certe affermazioni siano fatte da Caio o Sempronio hanno una determinata rilevanza sociale, ma tutt’altra cosa (e molto più grave!) è se le stesse esternazioni vengono fatte dal primo cittadino di un Comune nel quale egli stesso dovrebbe essere il primo a rispettare le regole del comune stesso!
Oltre alla questione generale della correttezza, opportunità e legittimità della possibilità di presentare una petizione, ci sembra poi che anche le argomentazioni usate da Lodi “nel merito” siano molto “zoppicanti” e condivisibili solo dai suoi “paggetti di corte”! Infatti Lodi si è scagliato contro i firmatari della petizione in oggetto dicendo bisognava andare alla riunione che era stata convocata sull’argomento ed in quella sede ….., e quelli che non hanno potuto andare alla riunione o che non sono stati invitati non hanno la libertà costituzionale di esprimere il proprio punto di vista, o parere? E la Consulta di Renazzo è stata coinvolta nella vicenda? Perché il sindaco parla di un incontro “riservato alle attività commerciali e ai residenti del tratto interessato ….” e quindi tutti gli altri renazzesi non sono stati informati/coinvolti perché non sarebbero in un qualche modo interessati alle modifiche in questione? Ci sembra molto strano che se la proposta interessa la “via principale di Renazzo” alla riunione del 7 gennaio siano stati invitati solo una parte di cittadini…….
Riteniamo quindi che l’esternazione del sindaco Lodi sulla vicenda dovrebbe essere opportunamente affrontata e discussa nella prossima riunione del Consiglio comunale (che è organo di indirizzo e di controllo dell’attività amministrativa del Comune) sempre che le “opposizioni” in Consiglio comunale si accorgano che esiste il problema … perché fino ad ora non hanno fiatato!
Solo il consigliere Zappaterra – ad oggi – ha avuto il coraggio di esprimere il proprio punto di vista beccandosi la pronta reprimenda dei solerti “paggetti” del sindaco che con le solite critiche di carattere personale non entrano minimamente nel merito della vicenda in discussione: il Zappaterra. partecipa poco alle riunioni del P.D: e quindi sarebbe poco informato…. nel merito della questione in discussione né la capogruppo né il segretario dicono una parola (!), bel modo di affrontare la questione: si tenta di “sputtanare” l’interlocutore/avversario a priori senza prendere in considerazione quanto viene da lui argomentato …..ma questa è la scuola Lodi e chi non si adegua è fuori!”