Di Giuliano Monari
“La sicurezza strutturale dell’immobile non è assolutamente in discussione e la struttura può essere utilizzata”. E’ la precisazione degli ingegneri Andrea Benedetti e Pellegrino Dolgetta, rispettivamente progettista e direttore dei lavori strutturali di riparazione post sisma dell’Auditorium San Lorenzo di Cento, in merito alla decisione della Fondazione Patrimonio degli Studi di voler chiudere temporaneamente le porte dell’auditorium al fine di completare le dovute attività inerenti i recenti lavori di restauro e garantire la massima sicurezza del locale. Con una lettera protocollata spiegano il loro stupore di fronte alla decisione di chiudere temporaneamente il San Lorenzo. I due ingegneri hanno ritenuto di dover precisare che “il progetto degli interventi di messa in sicurezza prima e di riparazione poi, è stato svolto con la somma urgenza e la massima professionalità. Basti pensare che tra la scossa del 20 maggio e la seconda del 29 maggio, mentre i campanili limitrofi crollavano definitivamente, il campanile di San Lorenzo era già stato messo in sicurezza, imbragato da funi d’acciaio progettate in tempi strettissimi per permettere alla ditta incaricata l’esecuzione dei presidi in tempi record”.” Grazie a questa tempestività – spiegano Benedetti e Dolgetta – oggi la fondazione, e il comune di Cento, possono continuare a godere dell’immobile nella sua interezza”. “Successivamente – aggiungono – abbiamo provveduto a realizzare il progetto di miglioramento sismico per dare alle strutture la massima capacità di resistenza che l’Auditorium di San Lorenzo potesse raggiungere. Sottolineiamo che i lavori sono stati costantemente monitorati dagli scriventi e approvati dalla competente Soprintendenza di zona”. In seguito è stata prodotta comunicazione ufficiale di ripristino dell’agibilità sismica dell’Auditorium di San Lorenzo, che ne ha permesso l’inaugurazione per le festività di San Biagio e la possibilità di dare una chiesa alla città. “Il fatto che ad oggi sia in dubbio la sicurezza dell’immobile – sc rivono i due ingegneri – ci sorprende non poco”.