A Casumaro, la Consulta esisteva, lavorava e si è dimessa. Non per noia, non per stanchezza, ma almeno in parte per sfiducia crescente nei confronti di un’Amministrazione che non ha mai voluto davvero ascoltare.
Oggi, alla scadenza dei termini, nessuno si è ricandidato. Non è un vuoto casuale: è il risultato di un clima in cui l’impegno civico viene scoraggiato, non valorizzato. Chi si è messo a disposizione della comunità lo ha fatto con spirito costruttivo, ma si è trovato isolato e ignorato. Come rappresentanti di Fratelli d’Italia, abbiamo sempre sostenuto la partecipazione dei cittadini, è da tempo che segnaliamo l’inerzia dell’Amministrazione Accorsi nel dare voce ai territori periferici, e in particolare l’abbandono delle Consulte come quella di Casumaro. Non basta istituirle per consuetudine: bisogna crederci, sostenerle, renderle vive.
Noi abbiamo una visione chiara e concreta che si esplicita in diverse proposte:
Serve una riformulazione seria del funzionamento delle Consulte, che ne aumenti l’autonomia e garantisca un reale ruolo consultivo e propositivo, incentivando, ad esempio, la partecipazione dei Presidenti alle attività del Consiglio Comunale.
Deve esserci un patto di rispetto reciproco tra amministrazione e Consulte, perché chi si impegna lo fa per senso civico, non per farsi prendere in giro: le Consulte non possono ricevere i bilanci (su cui si devono esprimere) pochi giorni prima e magari presentati in una seduta unica dove risulta impossibile analizzare i vari interventi nelle singole frazioni.
La mancata presenza di candidature non è disinteresse: è una forma di protesta silenziosa che chiede risposte. Noi le vogliamo dare. Continueremo a lavorare perché la partecipazione torni a essere il cuore pulsante della nostra comunità, a Casumaro come in tutto il Comune.