• Ven. Apr 18th, 2025

LETTERA AL DIRETTORE: Partecipanza, LETTERA APERTA ALLA COMUNITA’

DiLettera al Direttore

Apr 14, 2025

LETTERA APERTA ALLA COMUNITA’

Una sentenza del TRIBUNALE Civile di Ferrara dichiara la nullità dell’elezione a Presidente di Massimiliano Borghi.
Una sentenza del TRIBUNALE Civile di Ferrara dichiara la nullità dei bilanci predisposti da Massimiliano Borghi & C.
Ulteriori altre sentenze del TRIBUNALE Civile di Ferrara dichiarano la nullità degli atti deliberativi approvati da Borghi & C.
Massimiliano Borghi, che pretende di essere il Presidente dell’Ente eletto, con un golpe di palazzo, da 6 Consiglieri su 18, propone appello alle sentenze per impedire che diventino esecutive.
Massimiliano Borghi paga con i soldi della Partecipanza
, ovvero dei Capisti, i costi di Giustizia per il suo operato, che -come dicono le sentenze- è illegittimo.
Massimiliano Borghi movimenta il conto corrente della Partecipanza senza redigere gli atti deliberativi da Statuto necessari ed ogni pagamento è segretato, rendendo al Consiglio impossibile sapere quanto ha pagato, perché ha pagato e chi ha pagato.
Ai Consiglieri viene negato ed impedito ogni atto di verifica ed il Consiglio nella sua piena composizione non viene convocato da settembre 2022, mentre da settembre 2022 a gennaio 2024 è stato convocato nella persona dei soli Consiglieri (10 su 18) graditi a Massimiliano Borghi.
In questo contesto, dopo avere annullato le regole di gestione democratica su cui lo Statuto fonda la vita dell’Ente, Massimiliano Borghi tiene sotto SCACCO l’intera collettività, non solo dei Capisti ma del territorio.
Massimiliano Borghi non convoca il Consiglio, ben sapendo che esso sanzionerebbe il suo operato, e sta cercando la morte dell’Ente al fine di uscire indenne dalla disastrosa situazione creata e riversare i costi del suo non corretto operato sul patrimonio collettivo.
Massimiliano Borghi pare dire: “Io so bene di essere in una posizione illegittima, ma grazie ai meccanismi giudiziari, posso continuare ad occupare la Partecipanza per anni, con appelli e Cassazioni, facendo pagare all’Ente tutte le spese di Giustizia, poiché mi sono impossessato della Partecipanza.
Nel contempo la Partecipanza subirà i danni da me causati, ma se verrò sollevato da ogni onere per la ‘mala gestio’ attuata, sono pronto a riconsegnare la gestione alla sovranità del Consiglio”.
E’ lo stesso ragionamento ricattatorio posto in essere da taluni occupanti abusivi di alloggi: “Esco solo se mi garantite che mi darete un’altra casa. Diversamente attenderete i tempi di esecuzione della sentenza. Cosa vi conviene fare?”.
Io rispondo, e parlo a titolo totalmente personale, ma come Consigliere eletto, che non ho alcuna intenzione di mercanteggiare per i seguenti motivi:
a) La Partecipanza è un bene collettivo indiviso, che tale rimane anche nella ‘nuova’ (Legge 168) natura giuridica privata, e quindi lo amministro per conto di oltre 2700 proprietari, ai cui diritti NON POSSO rinunciare, perché ho il dovere di tutelare i loro interessi e se così non facessi, rientrerei nella fattispecie dell’amministratore ‘infedele’, ponendomi sullo stesso piano di Massimiliano Borghi e dei suoi sostenitori Sandro Balboni, Fausto Gallerani e Massimo Pirani;
c) L’operato di Massimiliano Borghi, avvallato e sostenuto da Balboni Sandro, Gallerani Fausto e Pirani Massimo detto Ciacci e, fino al gennaio 2024, anche da Balboni Fabrizio e Bregoli Sauro, ha scardinato il sistema democratico sul quale si fonda la vita della Partecipanza, che non è un condominio nel quale si entra acquistando millesimi di proprietà, bensì una comproprietà intergenerazionale con finalità di conservazione e valorizzazione del territorio.

LA SOLUZIONE IN POCHE MOSSE ED IN CINQUE GIORNI
Tutto è terribilmente complicato e banalmente semplice allo stesso tempo: terribilmente complicato se si vuole aggirare lo Statuto della Partecipanza; banalmente semplice se si vuole seguire lo Statuto della Partecipanza.
Terribilmente complicato se si continuano ad appellare e a portare in Cassazione le sentenze del Tribunale di Ferrara che condannano l’operato di Massimiliano Borghi; banalmente semplice se ci si comporta con onestà intellettuale applicando le regole dettate dallo Statuto.
Noi siamo per l’onestà intellettuale.
Massimiliano Borghi, dunque, anziché ricercare improbabili mediazioni con improbabili ambasciatori per cercare improbabili vie d’uscita, può smentire questa nostra opinione, imboccando la strada maestra dell’onestà intellettuale che risolverebbe in breve tempo l’attuale situazione.
PRIMA MOSSA
Massimiliano Borghi contatta il legittimo Magistrato Anziano, che svolge le funzioni di Presidente, Vasco Fortini, e gli chiede di convocare la Magistratura per fissare la data di adunanza del Consiglio e stabilire il suo Ordine del Giorno.
SECONDA MOSSA
Vasco Fortini, in qualità di Presidente facente funzioni, convoca la Magistratura nella composizione legittimamente eletta nel 2019: Raffaele Gilli, Massimiliano Borghi, Sandro Balboni, Gallerani Fausto e Massimo Pirani detto Ciacci.
TERZA MOSSA
La Magistratura, così legittimamente ricomposta, convoca il Consiglio nelle 16 persone elette nel 2019, con tre punti all’OdG:
1. Nomina della Segretaria della seduta;
2. Surroga dei due consiglieri mancanti (uno per dimissioni e l’altro per decesso), ricomponendo il consiglio nella sua interezza di 18 componenti, perché i subentrati possono immediatamente accedere all’adunanza;
3. Elezione del Presidente.
PUNTO e FINE, perché il Presidente legittimamente eletto da un Consiglio legittimamente convocato e riunito, inizierà a guidare la Partecipanza e provvederà (in tempi prevedibilmente stimabili tra i sei mesi e l’anno) a tutte le operazioni urgenti e di primaria importanza, che IL CONSIGLIO SARA’ CHIAMATO AD APPROVARE, quali i bilanci, la liquidazione delle quote ai capisti opzionasti, le elezioni, ed ogni altro atto dovuto e di competenza.
Questo perchéIL CONSIGLIO E’ L’ORGANO PREPOSTO ALL’INDIRIZZO DELLA GESTONE DELL’ENTE e lo deve fare in completa libertà d’espressione, senza condizionamenti prestabiliti ed esterni tra alcuni Consiglieri che pretenderebbero di assumere decisioni che, invece, vanno assunte alla presenza di 18 Consiglieri.
Un’ultima considerazione: se Massimiliano Borghi vuole essere il Presidente della Partecipanza e dispone di una maggioranza, si candidi alla carica; se otterrà i voti necessari, avrà il ruolo di Presidente nel rispetto dello Statuto e della legalità; al contrario, se non otterrà i voti necessari, dovrà farsene una ragione nel rispetto dello Statuto e della legalità.
TUTTO MOLTO SEMPLICE per coloro che fanno dell’onestà un valore imprescindibile, ma TERRIBILMENTE DIFFICILE per chi considera la Partecipanza Agraria di Cento “una vacca da mungere” .
Mirco Gallerani


Grazie della pazienza

La redazione web