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RABBIA E DOLORE PER LA MORTE DI ‘JAD’: GLI AMICI INCONTRANO IL VICESINDACO E IL FRATELLO

DiGiuliano Monari

Ott 23, 2013

Di Giuliano Monaristudenti al parco del gigante per jad 23 ottobre 2013

Il giorno dopo la tragica ed improvvisa morte di Jihad Khalifi, ha provocato la reazione degli amici che in mattinata hanno incontrato il vicesindaco Pedaci e un fratello al Parco del Gigante per chiarire tempi e dettagli dell’intervento dei sanitari.

La tragica morte di Jihad Khalifi ha scosso tutta la comunità dei giovani e degli studenti di Cento che lo conoscevano. Rapidamente, appena appesa la notizia attraverso il tam-tam di Facebook ed i messaggini tra amici e conoscenti, la notizia aveva raggiunto tutti coloro che avevano conosciuto Jad. Il giovane, 20 anni compiuti lo scorso primo settembre, era stato colto da un malore mentre si trovava in un ristorantino del centro, nel quale si era recato per consumare un veloce pasto dopo essere ritornato da Bologna dove si era recato la mattina. Il ragazzo, nel pomeriggio di ieri, stava consumando una pizza ed una porzione di patate quando, all’improvviso, si era portato una mano al petto e, subito dopo, starmazzava al suolo. Immediati i soccorsi e la corsa all’ospedale dove, purtroppo, poco dopo moriva senza mai riprendere conoscenza. Gli atti del pronto soccorso parlano di una chiamata alle 14,41 e dell’arrivo sul posto alle 14,46. Ma, nonostante la rapidità d’intervento – solo 5 minuti – e tutti gli sforzi profusi dal personale sanitario, Jad non ce l’ha fatta. Il suo giovane cuore si fermava per sempre, poco dopo, al pronto soccorso di Cento. E stamattina, gli amici di Jad, si erano dati appuntamento alla Camera mortuaria dell’ospedale di Cento per dare l’ultimo saluto al loro amico ma, a causa del fatto che è stata disposta l’autopsia sul corpo del ragazzo, per loro non è stato possibile accedere alla salma. Questo ha provocato, in molti di loro, una reazione di rabbia che hanno sfogato a passeggio per la città. L’assembramento dei giovani aveva fatto intervenire anche la polizia municipale, per cercare di calmare gli animi. I ragazzi, infatti, si erano portati nel parcheggio del market Famila di Cento, destando non poca curiosità negli avventori. Sul posto si sono dunque portati il comandante della Municipale Fabrizio Balderi e il vicesindaco di Cento Mario Pedaci che hanno incontrato i giovani. I ragazzi erano arrabbiati perché non capivano la ragione del diniego ad accedere alla camera mortuaria e, qualcuno, contestava i tempi di intervento dell’ambulanza sul luogo del malore. Per chiarire tempi e dinamiche degli interventi, nonché le ragioni del ‘no’ all’accesso alla salma, è stato organizzato un meeting al Parco del Gigante, dove gli amici di Jad si sono riuniti, per le 11,30. A spiegare i fatti il vicesindaco e il primario del Pronto Soccorso cittadino, che hanno chiarito tutti i dettagli ai ragazzi. Assieme ai due medici, anche uno dei fratelli di Jad, che ha chiesto ai ragazzi di “non sfogare la loro rabbia contro la città, di pregare per Jad e di ricordarlo come era: un bravo ragazzo che, purtroppo, ha dovuto morire così all’improvviso”. Un silenzio quasi surreale ha fatto da cornice all’improvvisata assemblea con i ragazzi che, con gli occhi gonfi, hanno ascoltato le parole del fratello e dei medici. La salma di Jad, intanto, sarà trasferita alla medicina legale di Ferrara per gli esami autoptici che tenteranno di chiarire le cause del decesso.

 

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