Non si fa attendere la replica da parte del Direttivo di Orgoglio Centese a seguito delle dichiarazioni di Pettazzoni e del senatore Balboni. Se Pettazzoni sostiene che non si riconosceva più nelle linee programmatiche del gruppo essendosi sbilanciato a suo dire troppo a sinistra, sempre che sia vero, riteniamo però che a Pettazzoni nel suo ruolo di capogruppo questa cosa andasse bene oppure che non abbia attuato nessuna contromisura per evitarlo. Delle due l’una. Per fortuna però le bugie hanno le gambe corte. Sempre Pettazzoni dichiara alla stampa che “negli ultimi tempi” avrebbe trovato sempre più argomenti con i consiglieri meloniani ma è lo stesso senatore Balboni a tradirsi quando descrive l’operazione come un “lungo percorso di avvicinamento al nostro partito”. Ciò conferma che non si è trattato solo di un paio di incontri, come Pettazzoni ha riferito al suo ex gruppo, ma come invece l’operazione sia stata studiata a tavolino molto tempo fa. In tutto questo la cosa che più dispiace è che Pettazzoni si sia completamente dimenticato di pensare a chi lo ha sempre sostenuto, preparando invece un approdo di comodo. Purtroppo questa scelta lo porta ad avvicinarsi al modo di fare politica di quelle persone che lui stesso ha sempre criticato duramente anche in campagna elettorale, che hanno appoggiato la candidatura di Fabrizio Toselli, che in quel contesto lo cacciarono in malomodo dalla Lega, e quantaltro gia noto alle cronache locali. Cosi di fatto Pettazzoni tradisce il mandato dei cittadini e del suo gruppo che lo ha convintamente sostenuto alle elezioni comunali del 2021. Ma la cosa ancora peggiore è che si è sottratto al confronto con il suo ex gruppo per illustrare le motivazioni di questa scelta, quando invece dialogo e confronto dovrebbero stare alla base dell’attività politica. Orgoglio Centese è rimasto e rimarrà coerente con il proprio mandato di coerenza: votare nel merito di ogni delibera e non contro a priori come accade nelle opposizioni di ogni simbolo di scarsa qualità, perché chi vuole bene alla città deve saper riconoscere le proposte utili e quelle che non lo sono argomentando le motivazioni.
Con il senno di poi, leggere che “da troppo tempo non andava bene”, ma era impegnato alle lunghe manovre di avvicinamento a Fdi senza mai parlarne, ci fa pensare che questa mossa forse sia propedeutica probabilmente in previsioni di ruoli futuri, altrimenti sarebbe rimasto civico. Ma il tempo è galantuomo. Ad ogni modo ringraziamo sentitamente Pettazzoni e auguriamo una ottima carriera in fdi e personale. Orgoglio Centese preferisce restare fedele ai suoi elettori che amano una politica fatta di coerenza e contenuti, restando invece lontani da questi giochetti degni dei peggiori cambi di casacca che i nostri parlamentari a Roma ci hanno abituato a vedere e che oggi dalla Capitale passando per Ferrara vogliono esportare anche nelle realtà come Cento. Infine il passaggio di Pettazzoni a FdI in questi giorni è stato molto criticato nelle piazze e sui social network anche da iscritti attivi proprio di FdI ad ennesima riconferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che tale mossa non sia stata condivisa con la base locale ma piuttosto architettata ancora una volta da Ferrara che continua ad influenzare le scelte dei centesi.