Esprimo tutta la mia solidarietà al capogruppo di Fratelli d’Italia di Cento Francesca Caldarone per gli attacchi personali che sta subendo da giorni a causa della sua attività politica. Caldarone ha mosso una serie di critiche più che fondate al sindaco del PD Accorsi, il quale a sua volta anziché rispondere punto su punto si è trincerato dietro una patetica autocelebrazione, tentando di delegittimare il democratico esercizio di critica da parte della rappresentante della principale forza di opposizione.
Ne è seguita sui social una scomposta serie di attacchi personali contro la capogruppo di Fdi da parte dei
seguaci del sindaco, molti dei quali esplicitamente offensivi e carichi di odio, ovviamente a sostegno di una amministrazione che interpreta il confronto politico come una rissa da bar in cui ha ragione chi urla più forte.
In soccorso del sindaco è corsa anche la consigliera di Orgoglio centese Giberti, la quale fedele al suo ruolo ancillare a favore del sindaco (del resto è stata proprio lei la principale fautrice della sua vittoria rompendo l’unità del centrodestra) si è a sua volta scagliata contro l’esponente di Fdi anticipando improbabili e fantasiose querele da parte di una commerciante che si sarebbe sentita minacciata e diffamata perchè Caldarone avrebbe risposto a tono ad un suo post… Chissà perchè quelli di sinistra si sentono in diritto di denigrare gli avversari senza freni ma poi diventano tanto suscettibili quando qualcuno non si lascia intimidire e tiene il punto.
Da avvocato sono certo che non vi è alcuna ragione per rivolgersi all’autorità Giudiziaria per un banale scambio di battute anche se in democrazia ciascuno per fortuna è libero di fare tutte le querele che vuole, tanto cè un Giudice terzo che giudica. Ma se qualcuno pensa di fermare le critiche con le querele sappia che sono pronto a difendere la mia rappresentante fino in Cassazione, senza che le costi un solo centesimo.
Nel frattempo, informo il sindaco che in democrazia alle domande dell’opposizione si risponde. In particolare dovrebbe rispondere alle 10 domande sulla vicenda del Teatro. E sappia che se non lo farà, a settembre sarà il sottoscritto a portare quelle domande in tutte le sedi competenti, nessuna esclusa.
Sen. Alberto Balboni (Fratelli d’Italia)