Sono le 22.00 circa di sabato 25 maggio u.s. quando, transitando in viale IV novembre, una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ferrara nota che, sdraiato sul marciapiede nei pressi di un’abitazione, c’è il corpo disteso di una donna. Attorno a lei due uomini cercano di difenderla: una donna infatti, vestita con una maglietta bianca, sta cercando di aggredirla. I militari immediatamente si avvicinano al gruppo e bloccano l’azione violenta della donna. La connazionale, sdraiata a terra, ha una maglietta legata alla testa per arginare la fuoriuscita di sangue da alcune ferite che presenta al capo. Viene chiamata immediatamente un’ambulanza e la vittima viene trasportata in ospedale per le cure del caso. Le altre persone coinvolte nella vicenda, vengono accompagnate presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ferrara al fine di ricostruire i fatti. Nel giro di poche ore gli accertamenti condotti dagli investigatori hanno consentito di appurare che l’aggressione condotta dalla donna, una cittadina nigeriana di ventiquattro anni, scaturisce al termine di una giornata in cui la stessa ha discusso ripetutamente con l’ex compagno, un connazionale di ventuno anni. L’uomo è il padre del figlio della coppia, un bambino di sette anni. Sabato era il compleanno del piccolo e la donna, nonostante la relazione con il ventunenne sia terminata da due anni, avrebbe voluto passare la giornata con lui ed il figlio. Il giovane, per motivi lavorativi, non ha potuto accettare l’invito della donna. Seguiranno, nel corso della giornata, alcune discussioni fino ad arrivare alle 21 circa di sabato sera. Il ventunenne è a casa, nell’appartamento che condivide con un coinquilino che in quel momento è fuori. Nell’abitazione, sono presenti con il giovane la nuova compagna dello stesso (una connazionale di 25 anni), ed un amico. Improvvisamente squilla il telefono: la ventiquattrenne chiede spiegazioni all’ex compagno del motivo per il quale non la avesse chiamata per tutto il pomeriggio quando, improvvisamente, udita la voce della nuova compagna, dà in escandescenza ed afferma che da lì a poco si sarebbe presentata presso l’abitazione del giovane. Quest’ultimo, preoccupato per la situazione, decide di chiudere a chiave la porta di accesso all’appartamento. Accorgimento che servirà a ben poco in quanto, una volta che la donna giunge all’abitazione, la porta verrà aperta dal coinquilino che, ignaro del tutto, stava rientrando a casa. La donna, una volta entrata nell’appartamento, dapprima scaglia un bicchiere contro l’ex compagno, poi si avventa contro la rivale in amore. Il ventunenne si frappone tra le due nel tentativo di separarle quando, improvvisamente, la ex compagna si dirige verso la cucina ed impugna un coltello. Raggiunge velocemente la venticinquenne e la aggredisce con l’arma: riuscirà a sferrarle alcuni colpi al capo prima di essere allontanata dal giovane. Quest’ultimo, viste le ferite procurate e le abbondanti perdite di sangue, benda la testa della fidanzata con una maglietta e con l’aiuto dell’amico la trasporta al piano terra in cerca di aiuto. Giunti sul marciapiede, i tre vengono nuovamente raggiunti dalla donna che, nel frattempo, si era armata di un altro coltello. Dopo svariati tentativi, il ventunenne riesce a sfilare l’arma dalle mani della donna che però non placa la sua furia e cerca, invano, di aggredire a mani nude la malcapitata che, nel frattempo, era stata stesa a terra. Una volta giunti i carabinieri, la vittima sarà trasportata presso l’ospedale di Cona, da dove sarà dimessa la mattina successiva con prognosi di 14 giorni.
La ventiquattrenne è stata quindi tratta in arresto per tentato omicidio e tradotta presso la casa circondariale femminile di Bologna. Nella mattinata odierna, presso il Tribunale di Ferrara, l’arresto è stato convalidato e la donna è stata rimessa in libertà in attesa della celebrazione del processo.