Iniziavamo effettivamente a sentire un po’ la mancanza del solito piagnisteo che ogni volta accompagna l’adozione di un qualche presidio di sicurezza da parte della Polizia Locale, con quel suo splendido mix di politically correct e defund the police in salsa nostrana, quando finalmente l’associazione Cittadini del Mondo di Ferrara ci ha regalato una straordinaria perla di saggezza, tirando in ballo anche l’ONU, pur di contestare la prossima adozione del taser da parte della Corpo di Polizia Locale Terre Estensi.
Come Segreteria Provinciale SULPL – Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale di Ferrara ci siamo a lungo battuti per ottenere questo risultato, ovvero la dotazione di uno strumento capace al contempo di minimizzare i fattori di rischio per gli operatori di polizia (e i soggetti criminali), e di garantire agli stessi di vincere reazioni violente e fuori controllo. Perché, piaccia o meno, a noi che portiamo una divisa viene chiesto di fare anche e soprattutto questo, ovvero di esporci a rischi sconosciuti alla maggior parte delle persone.
E non si tratta di dar retta alle “pulsioni punitive di un sindacato di parte”, come scrivono i Cittadini del Mondo riferendosi al SULPL (unico sindacato a battersi per l’adozione del taser da parte della Polizia Locale), senza volerlo citarlo e senza nemmeno sapere che di parte questo sindacato ha ben poco, essendo orgogliosamente apolitico, ma di affrontare un problema concreto e sempre più frequente, ovvero quello dell’intervento delle forze dell’ordine verso soggetti pericolosi e violenti, ben consapevoli della magnanimità nei loro confronti delle norme penali del nostro Paese.
Da dire che allo stato attuale il taser appare davvero come l’unica alternativa possibile allo scontro fisico diretto, ben più pericoloso per tutti gli attori in campo (possibilità di lesioni anche importanti, sia per gli operatori di polizia che per il soggetto da contenere, contenziosi legali, gogne mediatiche e onnipresenti accuse di abuso provenienti dalle fonti più disparate). Come spesso appare addirittura l’unica alternativa possibile all’uso dell’arma da fuoco, come nel caso di intervento su soggetto armato. E volendo utilizzare una fine metafora, verificare se un individio è allergico al piombo risulta comunque molto più invasivo.
Detto questo, non sappiamo chi siano i cittadini stranieri a cui si riferiscono i Cittadini del Mondo di Ferrara, ma se parlando di questi l’associazione afferma che “l’introduzione del taser non porta sicurezza ma paura: la paura che qualcosa di molto grave possa accadere a loro e ai loro figli”, viene naturale chiedersi normalmente cosa mai combinino in giro per la città per avere simili paure e porsi simili problemi.
Ad ogni modo, come abbiamo altre volte ribadito, studi scientifici in nostro possesso dimostrano che uno “sbirro”, se dotato dei necessari equipaggiamenti di sicurezza, ha maggiori possibilità di tornare a casa dalla propria famiglia, e di tornarci tutto intero, di uno che ne è privo.
In qualsiasi caso, noi altri sistemi per far fronte a certi tipi di intervento non ne conosciamo, ma se i Cittadini del Mondo di Ferrara sanno far di meglio, a mani nude, si intende, e possibilmente con il solo dialogo, la prossima volta che ci troveremo di fronte ad un energumeno esagitato e completamente fuori di sé, magari chiamiamo loro, che senz’altro sapranno come intervenire. Basta che poi non invochino l’uso del taser…