Caro Direttore,
sono già stato ospite del suo giornale al quale devo dar atto di essere corretto e imparziale nell’esporre la visione di Cento e del suo territorio sotto l’aspetto politico, civile e sportivo.
Non c’è dubbio che dalla lettura degli articoli ne esce un quadro non entusiasmante di quello che un po’ di tempo fa era la cittadina più fattiva della provincia di Ferrara e fra quelle più avanzate dell’intera Regione.
Leggendo con attenzione gli articoli proposti mi sono fatto l’idea, condivisa da molti , che CENTO sia preda di un declino inarrestabile . Le idee politiche nella gestione del civile, del lavoro, della sanità e dello sport mi paiono poche e vaghe.
Qualche iniziativa dal sapore paesano non può soddisfare le aspirazioni di una piccola Città e senza aspirazioni e senza sguardo “ lungo” non si va da nessuna parte.
Non basta un asilo ad Alberone , il Carnevale o qualche inaugurazione per risollevare il territorio mentre in un assordante silenzio l’ Ospedale si riduce sempre più, il ragazzi del calcio giocano nel fango, la Vm è ridotta a media azienda e il Centro è sempre più vuoto.
La fila ininterrotta delle macchine che escono da CENTO tra le 7.30 e le 8.30 dovrebbe far pensare.
Cordialità
Carlo Contri