«Il voto in conferenza territoriale, con il “no” al bilancio di previsione di Ausl e Azienda ospedaliero-universitaria, vuole essere un segnale forte per la Regione e le sue politiche sanitarie. E’ il segno tangibile che quello che abbiamo detto e chiesto nel corso dei mesi, spesso senza risposte esaustive, evidentemente corrispondeva alla realtà».
E’ duro l’affondo del consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, che rincara la dose dopo la presa di posizione dei sindaci di giovedì scorso. «Esistono problemi evidenti, che vanno dai tempi di attesa lunghissimi per una visita specialistica, alle code nei Pronto soccorso, fino ai timori per una riduzione dei servizi riabilitativi del San Giorgio. Da anni – dice Bergamini – evidenzio le carenze ravvisate in presidi come l’ospedale di Cento, dove è sotto gli occhi di tutti come si stia navigando a vista per vari servizi e dove è a serio rischio chiusura il Punto Nascite. Senza che l’assessore regionale Donini abbia detto una sola parola sulle nostre proposte, come quella di aprire un tavolo per verificare la fattibilità di una Casa della Maternità. Vorrei, però, distinguere tra i due livelli: la direzione generale dell’Ausl e quelle dei distretti sono aperte al dialogo e al confronto, come dimostra la collaborazione per l’avvio del cantiere per il secondo stralcio del “Borselli”.
Dall’altra parte, c’è una gestione delle risorse regionale che ha fatto registrare esercizi con profonde perdite per la sanità territoriale, ed un ammanco complessivo di 116mila euro». In conclusione, «mi auguro che l’ammonimento arrivato in Ctss sia utile a cambiare rotta – conclude Bergamini –. In assemblea regionale, ci accingiamo ad emendare il Defr, dove non mancheranno alcune proposte concrete e praticabili per la salute dei cittadini».