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Alessandro Guaraldi (FdI) risponde alle accuse mosse dal Sindaco Accorsi verso il Governo inerenti allo stato di emergenza per la grandinata del 22 luglio

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Ago 11, 2023

GUARALDI RISPONDE AD ACCORSI “È IMPOSSIBILE PER UN SINDACO NON CONOSCERE LE PROCEDURE” Alessandro Guaraldi (FdI) risponde alle accuse mosse dal Sindaco Accorsi verso il Governo inerenti allo stato di emergenza per la grandinata del 22 luglio.
A seguito di un post apparso sulla pagina Facebook del Sindaco di Cento Guaraldi si dichiara stupito dei toni utilizzati e dalla politicizzazione di un tema così delicato da Accorsi. Spiega Guaraldi<< Sono rimasto esterrefatto dal post social del Sindaco Accorsi. Una presa di posizione di questo genere, su un tema così delicato dimostra ancora una volta che Accorsi non è nel modo più assoluto il “Sindaco di tutti” come a lui piace definirsi. Innanzi tutto è necessaria qualche premessa. Come ben noto, con tutto il gruppo Terre Estensi, ho presentato in Consiglio Provinciale un Ordine del Giorno, votato bilateralmente, nel quale si chiedeva un impegno del Presidente nel rapportarsi con la regione  per atrivare al più presto lo stato di emergenza. Allo stesso modo condivido le richieste dei Sindaci dell’alto Ferrarese  indirizzate ai nostri parlamentari. Quello che non condivido è la strumentalizzazione da parte del Sindaco Accorsi. Lo stato di Emergenza regionale è stato firmato il 27 luglio, ma la richiesta dello stato di Emergenza Nazionale è stata inviata soltanto il 1 agosto dal Presidente Bonaccini al Governo. Come è possibile lamentarsi quindi del ritardo del Governo solo dopo pochi giorni dall’invio della richiesta? Politicizzare un tema così delicato e farlo sulle spalle dei cittadini che hanno subito danni non trova assolutamente la mia approvazione. Probabilmente, visto le recenti manifestazioni della cittadinanza, il Sindaco Accorsi aveva bisogno di spostare l’attenzione su altro. È giusta la richiesta posta da tutti i Sindaci dell’alto Ferrarese, ma chi si lamenta di ritardi del Governo dopo cinque giorni o non conosce le procedure oppure è in malafede.>>