Si apre una nuova pagina della storia di Baltur e Benedetto XIV: da oggi, il Palazzetto dello sport di Piazzale Donatori di Sangue e Organi prenderà il nome di Baltur Arena.
“Quello della Benedetto XIV con Baltur è un rapporto speciale, che va oltre la semplice sponsorizzazione”, spiega il Presidente Gianni Fava. “Da sempre Baltur, l’azienda in cui la mia famiglia è coinvolta da oltre 60 anni e che gestisce direttamente da oltre 35, si trova in prima fila quando si tratta di sostenere le eccellenze centesi, a partire dalla nostra amata Benedetto XIV, con cui il rapporto è iniziato negli ormai lontani primi anni Novanta. Dare il nome di Baltur Arena alla nostra casa è il prossimo passo nel percorso comune delle nostre realtà: un passo nuovo ma che ha radici profonde, e che rappresenta la naturale continuazione di una storia di successo”.
“Cento è una città che da ormai sessant’anni nutre una grande passione per la pallacanestro. La Famiglia Fava da sempre esprime attenzione per la comunità centese, sostenendo molte delle attività che la valorizzano, ne rafforzano l’identità e favoriscono il tenore di vita sociale”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Baltur Dott. Riccardo Fava. “Credo che un imprenditore debba dimostrare la propria sensibilità e responsabilità sociale non solo creando posti di lavoro e contribuendo al progresso e al benessere del proprio territorio, ma anche sostenendo quelle realtà e iniziative aggreganti che favoriscono e diffondono la cultura dell’etica e dei sistemi relazionali che fanno prosperare una comunità”.
Baltur, una delle aziende più affermate ed importanti del nostro territorio, nasce nel 1950; nel 1960 la famiglia Fava, credendo nell’idea vincente dei fondatori Ballanti e Tura, entra in società decidendo di investire in un’industria del proprio territorio contribuendo a trasformarla in un’azienda di respiro globale. Baltur è un marchio di eccellenza nelle tecnologie della combustione, ed affianca la Benedetto XIV da oltre 25 anni: è, infatti, dagli anni Novanta che due delle più rinomate eccellenze centesi scrivono le loro storie fianco a fianco.