• Sab. Nov 23rd, 2024

FABIO BERGAMINI (LEGA): «MEDICO AGGREDITO AL PS DI CENTO: DA ANNI CHIEDIAMO DI PROMUOVERE POLITICHE PER RENDERE SICURI I LUOGHI DI CURA»

l’articolo dopo la pubblicità … scolla!

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è ANCHE-WEDDING-pubblicita.gif
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è AREA-CENTESE-300x160-px-CONTO-seguimigrande-2.jpg
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Banner_GIF-2.gif
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è logo-per-banner-2.jpg
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è aucello-3.png
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è fantozzi-petroli-grande-2.jpg

«Da tempo chiediamo politiche per rendere più sicuri i luoghi di cura. Nel 2021, avevo anche presentato una risoluzione, in tal senso, ma la maggioranza in Regione ha bocciato le proposte della Lega, senza cogliere lo spirito di collaborazione e il campanello d’allarme». E’ questo il primo pensiero che il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, esprime a seguito dell’aggressione del medico al Pronto Soccorso del Santissima Annunziata di Cento, avvenuto nei giorni scorsi. «L’Emilia-Romagna è una delle regioni più colpite dal fenomeno della violenza su medici, infermieri e operatori sanitari. I quali lavorano sotto organico un po’ ovunque e costretti a turni sfiancanti. Quando, in avvio di legislatura, abbiamo chiesto alla Regione di investire in personale sanitario e di promuovere iniziative per rendere sicuri i luoghi di cura, avevamo chiara la situazione e la frustrazione del personale. Senza voler fare polemiche, avevamo avvertito che la situazione nei Pronto Soccorso regionali e nei luoghi di cura in genere era esplosiva. Abbiamo proposto l’implementazione del personale, in particolare per concedere turni di riposo agli operatori e accorciare l’attesa dei pazienti. Oltre a momenti formativi destinati agli operatori, in modo da consentire loro di disinnescare situazioni di potenziale conflitto, sostegno psicologico e premiando con incentivi le organizzazioni più virtuose, che hanno ridotto il numero di episodi violenti, in cui spesso il personale viene lasciato solo. Con la solita arroganza – conclude Bergamini – non siamo stati ascoltati dalla maggioranza e ora registriamo l’ennesimo episodio di violenza in un nostro ospedale. Tutto ciò è inaccettabile!».