Nonostante il comunicato al miele uscito da questa Amministrazione, è chiaro a tutti che il mandato del Sindaco Accorsi sia nel mezzo di una grossa tempesta. Le dimissioni della Vicesindaco Picariello, andando oltre i rispettabilissimi motivi personali, ci riportano alla memoria certe iniziative legate al commercio locale che non sono mai state avviate davvero, nonostante tanta propaganda elettorale. E’ nostra opinione che la Vicesindaco abbia pagato oltremodo le scelte contrarie a quanto promesso attuate dall’Amministrazione Accorsi.
Rimaniamo inoltre stupiti dal nome scelto per l’Assessorato alle attività produttive, commercio e comunicazione, un ruolo fondamentale in un Comune, ovvero quello di Filippo Taddia, imprenditore e commerciante con interessi molto lontani da Cento e ci chiediamo come possa calarsi nel nuovo ruolo non avendo una conoscenza diretta e aggiornata ad oggi della realtà economica di Cento, tra grandi aziende e commercio medio-piccolo. Siamo preoccupati, non usiamo giri di parole. Dalida Delogu, scelta per le politiche sociali, è invece storicamente presente sul territorio centese.
Come a voler mettere le mani avanti, stupisce inoltre il candore del Sindaco nel dichiarare che i nuovi arrivati avranno bisogno di un po’ di tempo per avviare completamente le nuove funzioni assunte! Il mandato Accorsi è in carica da un anno e mezzo: quanto tempo serve ancora per lavorare a dovere? Forse, tra un attesa e un riscaldamento muscolare (come da comunicato stampa del Sindaco), si punta ad arrivare alle prossime elezioni locali stando comodi comodi in panchina? Per accorciare i tempi il Sindaco avrebbe potuto nominare qualcuno della sua maggioranza, contando sulla già acquisita conoscenza della macchina comunale. Con tutta evidenza non li ha ritenuti adatti e capaci a diventare Assessori. Come dicevamo in apertura, grossa tempesta in casa PD, partito sempre più assente dal difficile quotidiano dei cittadini centesi, in un momento storico davvero complesso. Meno foto per l’imminente Carnevale, più politica per la vita reale, sempre che il PD conosca la vita delle persone che vivono di lavoro.