Ieri ho partecipato all’ultimo saluto di Paolo Campanini, che ci ha salutati definitivamente a soli 45 anni, assieme alla comunità di Pieve e Cento. Paolo l’ho conosciuto a Cento qualche anno fa, quando era responsabile della comunicazione del Comune. Siamo entrati in sintonia subito. Un ragazzo di quelli ‘di una volta’, concreto e concentrato, ma anche molto cordiale. Una buona persona. Assieme abbiamo attraversato un breve periodo di vita commentando le vicende politiche della comunità centese, poi, abbiamo approfondito la nostra amicizia attraverso il Circolo della Stampa del quale era diventato socio. Un percorso di vita in comune che mi ha fatto apprezzare le qualità umane di Paolo, qualità che ne hanno caratterizzato fortemente la sua partecipazione alle attività del Circolo. Poi, come spesso accade, la vita porta a strade differenti, altre esperienze e percorsi che sembrano allontanarci. Sembra. Perchè con Paolo, quando ci si incontrava, sembrava svanire quel distacco temporale, come se ci fossimo salutati un attimo prima. Fuor di retorica Paolo era diverso, ma sempre uguale. Un uomo che col passare del tempo ha conservato quelle caratteristiche di solidità e concretezza non comuni. E’ duro essere qui a scrivere queste parole sapendo che ci hai lasciati. E manchi ….
Giuliano
Anche il sindaco della tua città Luca Borsari ha voluto lasciare uno scritto che riporto qui di seguito:
Caro Paolo, eravamo in tantissimi oggi a salutarti. Stretti attorno a tua mamma, tuo papà, tuo fratello, Giorgia, la tua famiglia, i tuoi amici più cari. Oggi Pieve ha salutato troppo presto un suo amato figlio. Il senso della morte, per chi crede e per chi non crede, penso che stia nella sua capacità di generare vita, di alimentare e disseminare Amore fra chi resta. Straziati dal dolore della perdita della persona che amiamo, siamo portati a godere di ciò che quella persona ci ha donato, insegnato, lasciato. Siamo condotti a stringerci in un abbraccio fra di noi e a capire, grazie al dolore della morte, che la vita trova senso solo se vissuta amando, donando sorrisi in abbondanza, combattendo la sofferenza. Tu, Paolo, tutto questo lo hai insegnato con l’esempio. A chi ha avuto la fortuna di essere tuo compagno di vita, a chi come me ha avuto la fortuna di conoscerti e di poter testimoniare come tu fossi capace di sorridere, SEMPRE. La tua morte, la morte dei nostri cari, lascia un vuoto terribile. Ma ci lascia anche quel desiderio e impegno ad essere migliori, ad essere sempre più capaci di sorridere, di diffondere amicizia e amore quasi come fosse un sano contagio. Ci fa essere convinti che solo facendo così la nostra vita sarà veramente vissuta e sarà capace di generare a sua volta altro amore. Ho acceso la radio e ho beccato uno speciale sui Pearl Jam nel giorno del loro concerto a Imola. Saresti voluto andare anche a questo concerto. Tutti coloro che ti conoscono sanno della tua irrefrenabile e profonda passione per la musica. In occasione di Pieve_Skin, il 21 maggio, lo hai mostrato in maniera cristallina e bellissima. Ci hai mostrato come anche la musica possa trasformarsi in uno strumento per diffondere non solo note ed emozioni ma anche il valore dell’amicizia e il desiderio di vivere insieme aiutandoci. Grazie Pevel, ci mancherai tanto. Mancherai tantissimo alla tua bella Famiglia. La tua Musica continuerà a suonare. Grazie. Luca