di Anna Zarri
Un pomeriggio emozionante quello trascorso il 27 maggio tra un gruppo di ex alunni dell’IIS “F.lli Taddia” che si sono diplomati esattamente 60 anni fa, e una classe dell’indirizzo “industria e artigianato per il Made in Italy”: gli studenti della 4M hanno potuto, infatti, incontrare i loro “omologhi” di tanti anni fa, che hanno voluto conoscerli, parlare con loro e raccontare quanto l’esperienza alle Taddia abbia inciso profondamente sulle loro vite.
I diplomati del ‘62 sono stati accolti in Aula Magna dalla dirigente Elena Accorsi e dal professor Roberto Alvisi. A nome di tutti il sig. Renzo Zucchelli ha presentato il gruppo, raccontando come si siano mantenuti saldi i legami fra di loro dopo tanti anni grazie all’esperienza ricca e formativa della scuola. I ragazzi, poi, hanno fatto una serie di domande sulla scuola del passato e sulla facilità o meno di trovare lavoro una volta conclusi gli studi. Domande che hanno permesso una riflessione su quanto il mondo del lavoro sia cambiato nel corso degli anni, ma quanto l’esperienza della scuola e dell’istruzione continui a essere essenziale per le nuove generazioni. Una testimonianza di ciò è stata data dall’ex preside delle Taddia Massimo Testoni: è importante che la scuola sia improntata sul sapere e sul saper fare, per poter affrontare con maturità e competenza le sfide lavorative. Gli ex alunni hanno poi voluto dare a ogni studente un regalo particolare, ovvero un calibro. Il perchè è stato spiegato da Roberto Govoni: il calibro serve per misurare gli esterni, gli interni e la profondità. Diventa così una metafora del futuro dei ragazzi una volta usciti da scuola: gli esterni sono le persone con cui interagiranno nel mondo del lavoro e le aspettative che dovranno soddisfare; l’interno è ciò che hanno dentro, il loro essere che li guiderà in tutte le scelte che faranno; la profondità, infine, significa dare tempo affinché tutto si realizzi, cercando di migliorarsi sempre di più.
Si è passati poi a fare un giro della scuola, scoprendo nuovi ambienti e ritrovando spazi e odori familiari, come quello di macchine utensili nel laboratorio di meccanica, che ha fatto affiorare ricordi ancora vividi. Gli ex alunni hanno ricordato ai ragazzi che nelle aule dove fanno lezione si sono formati i grandi imprenditori che, con le loro aziende, hanno reso oggi Cento famosa in tutto il mondo. All’epoca, però, come ha ricordato il sig. Bruno Beghelli, la vera ricchezza erano le scuola Taddia e la formazione e professionalità che riuscivano a fornire ai diplomati. Un pomeriggio trascorso tra passato e presente, tra racconti di vita vissuta e domande su di un futuro ancora da scrivere: al centro una scuola capace di creare un ponte fra due mondi che dialogano fra di loro.