Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rivolge un appello all’ONU e alle organizzazioni umanitarie perché sollecitino il Ministro dell’Istruzione, prof. Patrizio Bianchi, circa il ripristino e l’istituzionalizzazione delle Olimpiadi Digitali dei Diritti Umani che rischiano di essere accantonate ed estromesse dalla scuola pubblica in maniera definitiva, nonostante il successo riscosso in termini di partecipazione degli istituti di secondo grado e approfondimento dell’Educazione civica da parte degli allievi coinvolti.
Le Olimpiadi Digitali dei Diritti Umani sono state progettate ed ideate dal CNDDU ed hanno beneficiato, in passato, del sostegno di altri soggetti partner. Oggi più che mai risulta necessario un interessamento della massima istituzione educativa italiana al fine di dare organicità ad un’iniziativa che ben può integrarsi in tutti i gradi e ordini di scuola nell’ambito di una programmazione didattica annuale di educazione civica, ma le richieste del CNDDU non hanno avuto alcun esito.
La scuola deve concorrere alla formazione etica degli studenti, a renderli autonomi, liberi e solidali. Promuovere l’empatia, la curiosità intellettuale, la legalità, il rifiuto della prevaricazione dell’uomo sull’uomo deve costituire la linfa vitale, “la sostanza” più pura, di qualsiasi percorso/metodologia didattici.
Il futuro dell’umanità dipende dalla capacità che avrà ciascuno di noi nell’impegnarsi a conoscere profondamente e contrastare le sopraffazioni nel mondo; pertanto, in memoria della Giornata mondiale dei Diritti umani, 10 dicembre, data in cui, nel 1948, venne firmata a Parigi la Dichiarazione universale dei Diritti umani e presentata da Eleanor Roosvelt, una donna, un’attivista straordinaria, il CNDDU ha inteso richiamare con due edizioni delle Olimpiadi Digitali dei Diritti Umani (a.s. 2017/2018 e a.s. 2018/2019) l’attenzione dei nostri giovani sull’importanza e la difesa della dignità della persona.
È fondamentale che i giovani conoscano più profondamente le problematiche e il funzionamento degli organismi preposti alla salvaguardia della persona, in modo da introiettarne i principi e partecipare attivamente alla diffusione e alla difesa di principi umanitari fondamentali.
I Diritti umani, oggi, si configurano nella scuola italiana come una delle discipline alternative alla religione; ma in realtà di validità universale e trasversale; in definitiva, l’educazione al rispetto dell’altro costituisce forse l’insegnamento più prezioso che si possa impartire alle future generazioni; non può esistere crescita culturale o alcuna forma di progresso scisse dalla sensibilità rivolta ai propri simili. Non esiste cultura senza diritti e non esistono i diritti senza la cultura. Motivo per il quale noi ci aspettiamo che venga attribuita una giusta importanza a un’iniziativa che coniugava competenze tecnologiche con la cittadinanza attiva.