Di Marco Cevolani
Il Partito Comunista Italiano si affaccia nuovamente sulla scena della politica locale e anche nazionale, numerosi i candidati alle amministrative del prossimo ottobre ma non a Cento. Abbiamo intervistato Stefano Randelli, referente provinciale.
Dopo diversi anni il Partito Comunista Italiano si affaccia nuovamente sulla scena della politica locale…dunque…dove eravate rimasti?
Eravamo rimasti che la falce e martello sulla scheda elettorale a Cento l’ultima volta si è vista nel 2001, e a livello nazionale addirittura nel 2006! Tanti, troppi anni senza una forza apertamente di sinistra, comunista, che si opponga al sistema capitalistico che pone solo il profitto come unico obiettivo a scapito del benessere umano, sociale e lavorativo del resto della popolazione. Per queste ragioni, nel 2016 è stato rifondato il Partito Comunista Italiano, PCI, stesso nome e in pratica stesso simbolo del Partito storico. La falce e martello è tornata!
Quali i valori e le motivazioni che vi animano?
Ci ispiriamo ai valori e ai principi di quel Partito, nel segno di chi lo ha guidato da Gramsci in avanti. Non siamo però nostalgici! Abbiamo ben presente la realtà odierna, la crisi profonda di un sistema economico e sociale che annienta i più deboli, a partire da chi non ha un lavoro. Questa società incattivita e impoverita non ci piace e non la vogliamo. Siamo naturalmente gli avversari della Destra e della Lega, ma ci consideriamo alternativi al PD che è la nuova DC, detto in modo sintetico. Un partito il PD che ha molte, molte responsabilità riguardo la crisi attuale e la continua riduzione sia dei diritti che del reddito dei cittadini. Questo partito a noi non interessa, ormai di sinistra non ha nulla se non un pallido rosso sbiadito da marketing elettorale. Il centrosinistra è un progetto tramontato. Inoltre è impensabile che la nostra collaborazione con un partito che governa con la Lega e che appoggia Draghi, un governo che applica a raffica gli ordini delle Banche e di Confindustria!
E per quanto riguarda il vostro programma?
Abbiamo un programma, che possiamo sintetizzare con lo slogan +Stato e – Mercato. Questo riassume i nostri valori e i punti fondamentali: diritti per tutti, più lavoro e più diritti per chi lavora, parità economica e sociale per le donne, basta con la continua tragedia dei morti sul lavoro, basta discriminazione per chi ha un’identità sociale e affettiva diversa dagli altri, integrazione di mondi e popoli che si spostano in cerca di una vita migliore, sanità interamente pubblica e gratuita così come la scuola, uscita dalla Nato e nel programma c’è una particolare attenzione all’ambiente. Ovviamente siamo antifascisti, senza se e senza ma e ogni giorno ci battiamo per ribadire i valori fondamentali della Costituzione nata dalla Resistenza: l’Italia è antifascista e il fascismo è un crimine. Su questo siamo e saremo d’acciaio, non discutiamo e non facciamo compromessi.
Oggi i social sono la principale piazza politica, come si pone un partito storico come il vostro?
Come vede, i temi sono tanti e sarebbe impossibile illustrarli a dovere tutti. Abbiamo un sito nazionale www.ilpartitocomunistaitaliano.it con tutte le informazioni e approfondimenti. Soprattutto abbiamo una pagina FB nazionale che si chiama come noi e ha quel simbolo e a livello locale c’è la pagina PCI Cento, PCI Terre del Reno e PCI Federazione di Ferrara. Scriveteci là, oppure alla mail pciferrara@gmail.com. Il numero per contatti diretti è invece 392-2271970. Ci tengo a precisare che noi siamo, come statuto e atto notarile, gli unici depositari di questo nome e di questo simbolo universalmente noto: diffidate dalle imitazioni!
Non partecipate alle prossime elezioni amministrative centesi, come vi ponete quindi rispetto alle liste e ai partiti che invece si presentano?
Il Partito è in crescita in tutta Italia e prosegue il radicamento nel territorio da Nord a Sud. Giusto per fare due esempi, saremo presenti nelle Amministrative di Milano e Torino oltre a molti altri Comuni in tutta la Nazione.
Qui a Cento ci siamo non da molto tempo e ci stiamo radicando nel territorio. Anziché presentare una lista tanto per esserci, abbiamo preferito saltare un turno e proseguire il notevole lavoro di radicamento e continuare a farci conoscere ai cittadini centesi. Non siamo a caccia di poltrone o di promesse post elettorali a marchio PD. Vogliamo crescere e presentarci un domani agli elettori in modo serio. Liste e listini, fusioni civiche e altre manovre e manovrine francamente ci hanno stancato. Naturalmente non appoggiamo nessun candidato di Destra, nessun candidato Lega o ex Lega, nessun civico o presunto tale e per i motivi esposti non appoggiamo neanche il candidato del PD. Come vede liste e listarelle che poi, probabilmente, scompaiono come neve al Sole non le riteniamo utili alla politica che vogliamo. A differenza del PD, che spesso si maschera e non mette il simbolo sulla scheda, noi non rinneghiamo la nostra identità. Siamo nati con Gramsci 100 anni fa nel 1921 e ci siamo ancora, e come disse una volta Enrico Berlinguer lo ripetiamo anche noi: “lei si sbaglia, noi Comunisti siamo e Comunisti restiamo”.
Il territorio centese sta attraversando una crisi in parte preesistente al covid, in parte accresciuta proprio per colpa della pandemia, quali sono le vostre considerazioni?
Una domanda che richiederebbe sei o sette pagine di risposta su 4 colonne! Di sicuro dalla crisi non si esce, come è stato fatto e continua ad esser fatto, tagliando i redditi, riducendo i diritti e speculando sulla sicurezza sul lavoro. Assolutamente no! Come punto fondamentale, ma ne abbiamo molti altri nel programma, vogliamo la tutela del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e una riscrittura del diritto del lavoro, con il ripristino dell’Articolo 18 e la modifica totale dello sciagurato Jobs Act di matrice renziana, ai tempi Segretario PD.
Come vede la situazione VM Motori, ora parte del Gruppo Stellantis?
Ci preoccupa molto. Monitoriamo questa importante realtà centese e non faremo mancare la nostra voce. Il futuro di quasi mille persone e delle loro famiglie riguarda tutti e a noi sta particolarmente a cuore. Siamo il partito dei lavoratori e non vorremmo mai che qui si ripetesse la sciagurata vicenda della GKN di Campi Bisenzio. Lavoratori licenziati via mail o con un messaggino sul telefono! Con la politica nazionale abbastanza silenziosa sui gravissimi fatti della GKN come di altre aziende. Noi diciamo che i lavoratori non sono merci, è ora che qualcuno torni da sinistra ad occuparsi di loro. Dopotutto, nei decenni di lotte che hanno portato ai diritti che oggi si stanno sbriciolando sotto la pressione capitalista, nelle fabbriche in lotta c’era il PCI.
Avete in mente iniziative politiche da realizzare sul territorio?
Banchetti, volantinaggi, presidi davanti ai luoghi di lavoro, presidi davanti ai luoghi dove la crisi picchia duro, siamo su Facebook, chi è interessato ci può contattare via mail o telefono. Noi ci siamo e siamo presenti, senza paura e senza fingere di essere altro!
Come diceva ai tempi Togliatti: “Veniamo da lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel Paese di una società di liberi ed uguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini”