La vicenda prende origine dal 31 agosto scorso quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cento, al termine di un’articolata indagine antidroga condotta nell’area centese, traevano in arresto L.L., 29 enne del luogo, noto agli uffici di polizia, il quale a seguito di perquisizione domiciliare, scattata all’alba, veniva trovato in possesso di due involucri contenenti complessivamente due chilogrammi di marjuana e 161 grammi di hashish, nonché 2 bilancini di precisione. I militari nel corso delle approfondite ricerche, all’interno dell’abitazione del giovane, rinvenivano e sequestravano inoltre una pistola semiautomatica Tanfoglio calibro 9, corredata di 60 munizioni, risultata provento di un furto in abitazione della zona, oltre alla somma in contanti di più di 16 mila euro, ritenuta provento dell’attività illecita. L’arrestato, terminate le formalità di rito, fu tradotto presso la casa circondariale di Ferrara in attesa delle disposizioni della Autorità Giudiziaria estense. L’uomo fu rinvenuto suicida il primo di settembre all’interno della sua cella.
Come si apprende da fonti interne sarebbero 4 le persone indagate, come atto dovuto, per la morte del 29enne rinvenuto suicida in carcere lo scorso 1 settembre. Risulterebbero indagati, in condizionale e obbligo, il comandante della Polizia Penitenziaria di Ferrara, oltre ad altri tre agenti che avrebbero avuto a che fare con il detenuto.
La loro iscrizione nel registro degli indagati è arrivata con la decisione del procuratore Andrea Garau di eseguire l’autopsia sul corpo dell’uomo. Trattandosi di un accertamento irripetibile, la Procura vuole che tutte le persone potenzialmente coinvolte nel fatto – le cui eventuali responsabilità sono ancora sotto verifica da parte della Squadra mobile – abbiano la possibilità di partecipare. Martedì mattina, in procura, verrà conferito l’incarico al medico legale, che dovrebbe essere la dottoressa Raffaella Marino.