La data del voto non è ancora certa, ma è certo che anche quest’anno le elezioni cadranno poco dopo la riapertura dell’anno scolastico, provocando disagi a chi va a scuola e alle famiglie.
Dopo un anno di lezioni a singhiozzo e tutte le difficoltà derivate dalla pandemia, andrebbero valutate strade alternative e di buon senso cercando di spostare i seggi in luoghi non scolastici e consentire il regolare svolgimento delle lezioni. Già lo scorso anno, in occasione del referendum, lanciai al Sindaco di Cento la proposta di verificare la possibilità di sedi alternative in cui collocare i seggi. Quella proposta venne valutata fuori tempo massimo, e la risposta fu che non esistevano ambienti di proprietà del Comune che potessero accogliere tutti i 30 seggi.
Nel frattempo, il ministero dell’Interno ha stanziato 2 milioni di euro a favore dei Comuni per l’individuazione di sedi alternative alle scuole. Il 23 febbraio è uscita la prima circolare in cui si invitavano i sindaci a fare una ricognizione dei luoghi possibili e veniva concesso tempo fino al 15 luglio per comunicare l’elenco dei seggi alternativi.
Per questo motivo chiedo al Sindaco di Cento se abbia verificato la possibilità di collocare i seggi in sedi alternative agli edifici scolastici. In caso contrario, sarebbe utile capire quali immobili siano stati valutati e per quale motivo non siano idonei.
Certo, non si salva il mondo spostando qualche seggio, ma si riducono i disagi per chi dovrebbe andare a scuola e per le famiglie. Perché non provarci?