Ieri il Consiglio comunale di Cento ha scritto la pagina più nera della storia della nostra Città. Una pagina che mai avrei immaginato potesse essere scritta. Una storia fatta di inadeguatezza, arroganza e giochi di parole che ha mortificato l’istituzione Consiglio comunale e umiliato la Città tutta. LA VICENDA È MOLTO TECNICA ed è difficile da rappresentare e spiegare chiaramente in poche parole ma una sintesi brutale e un po’ imprecisa è questa: il Sindaco Toselli non ha i numeri per rimanere al proprio posto; non li ha perché ha perso la fiducia di un terzo abbondante di quei Consiglieri comunali che erano stati eletti con lui. In situazioni di questo genere l’unica soluzione possibile e corretta è quella delle dimissioni. Ma Toselli resta aggrappato allo scranno e lo fa con la complicità di Diego Contri e del suo strano “amore per la città” e di Enrico Malucelli la cui condotta è sempre più incomprensibile. Nonostante i 2 “transfughi”, Toselli comunque non ha i numeri per approvare il bilancio. Questo almeno dice il nostro Statuto comunale che chiede il voto di 13 consiglieri (almeno così pare stando ad una interpretazione di assoluto buon senso) mentre Toselli può contare su solo 12 consiglieri comunali. Il Sindaco però, la cui impreparazione è sempre più evidente, un po’ non se ne accorge e un po’ cerca di fare il furbo e il 27 Maggio mette comunque in approvazione il bilancio previsionale anche se i numeri non ci sono. Viene fatta notare questa circostanza e dopo tre quarti d’ora di approfondimento si prende atto che la matematica non è un’opinione e che il Sindaco è il sindaco e non un consigliere comunale e che pertanto quindi i 13 voti a favore non bastano perché uno dei 13 non può essere conteggiato come consigliere. Il Consiglio comunale in quel momento è presieduto da Diego Contri che prende atto di questa circostanza e dichiara il bilancio NON APPROVATO. A questo punto le strade corrette sono due: si prende atto della mancata approvazione e si decreta la decadenza di Sindaco e Consiglio si dimostra che l’interpretazione data dal segretario generale durante la seduta del 27 è sbagliata e che contrariamente a quanto è stato lì sostenuto il voto è comunque valido e il bilancio è comunque APPROVATO La giunta Toselli invece, spalleggiata da Diego Contri che come vice presidente facente funzioni del Consiglio comunale ha profondamente disonorato la sua carica, sceglie invece di fare i giochi di prestigio, i giochi di parole, di giocare con l’arroganza dei numeri in una sorta di gioco delle tre carte che umilia chi lo fa e offende la città. Hanno scelto infatti NON di SPIEGARE per quale motivo l’interpretazione data il 27 maggio era sbagliata o doveva essere rivista MA di FINGERE che quello che hanno visto tutti e che è videoripreso e disponibile on-line in realtà non è mai successo. Contri con una letterina, che non racconta le cose per come sono effettivamente andate, si assume tutte le responsabilità, fa la parte dello “stupido” ad arte e dice che si è semplicemente sbagliato e che non voleva dire quello che ha effettivamente detto. È una bugia. Lo sanno tutti. Lo sa anche lui. Per evitare di essere smascherato in questo suo raccontare frottole ha persino tentato (essendosi trovato di nuovo a presiedere il Consiglio) di vietare il dibattito e di silenziare il dissenso. Per tutta la serata ha giocato con il “mute” dei microfoni per impedire ai Consiglieri comunali di chiamare le cose col loro nome. Poi, bellicomeilsole, con 13 voti hanno corretto, “sbianchettato” sostanzialmente, il verbale facendo sparire il pasticcio; con gli stessi 13 voti che a quanto ad oggi ancora risulta non sarebbero comunque sufficienti per approvare il bilancio stesso. Insomma un trucchetto, una piccola furberia da quattro soldi. Dove stia l’onore in questo non riesco a capirlo: è un po’ come vantarsi di aver fatto gol con la mano in palese fuorigioco. Ma qui non si tratta di una partita di calcio, si tratta del rispetto delle regole, della tutela della democrazia, della legalità e della trasparenza. A condire il tutto, Contri e Toselli mettono in campo l’arroganza: se non vi va bene fateci causa ha detto sostanzialmente il Sindaco. Roba da rimanere increduli. SE TUTTI I CENTESI TROVASSERO IL TEMPO DI GUARDARE CON I LORO OCCHI QUELL’ORA E MEZZA DI FOLLIA IN CONSIGLIO COMUNALE SONO CERTO CHE L’INDIGNAZIONE COLLETTIVA PORREBBE FINE A QUESTA SITUAZIONE VERGOGNOSA. ( https://youtu.be/3wopnRDpb48?t=1620 ) Piero LodiCapogruppoGruppo consiliarePartito DemocraticoCento