I contagi sono in calo, diminuisce lentamente la pressione sugli ospedali mentre si cerca di far crescere il numero di vaccinazioni. La cosiddetta terza ondata sta passando ma con quali conseguenze sulla sanità locale, in particolare quella non Covid?
Se ne è parlato a Salute Focus Ferrara (format di informazione a cura dell’Azienda Usl di Ferrara) con Emanuele Ciotti Direttore Sanitario Ausl Ferrara, Caterina Palmonari, referente del Centro screening Ausl Ferrara, Mirco Santini responsabile Unico per l’accesso alla specialistica ambulatoriale Ausl Ferrara e i giornalisti Alessandra Mura La Nuova Ferrara e Stefano Lolli Il Resto del Carlino.
La situazione sul piano dei contagi è in miglioramento ha evidenziato il Direttore Sanitario Emanuele Ciotti. “Abbiamo un indice Rt a una settimana di 0,8 e di 0,7 a 14 giorni. Siamo passi da oltre 340 casi per 100milla abitanti a 128 casi. In questo momento nella nostra provincia, ha spiegato ancora Ciotti, abbiamo 2600 persone positive, delle quali 245 sono ricoverate nei 3 ospedali del territorio. “Un mese fa, ha ricordato Ciotti, avevamo 4000 positivi nella nostra provincia, dobbiamo continuare ad avere comportamenti corretti affinché i risultati di oggi non vengano vanificati con le riaperture”. Nel frattempo si cerca di aumentare il numero di vaccinazioni. In provincia di Ferrara hanno ricevuto una dose 80.680 persone mentre sono già immunizzate con entrambe le dosi 36.823 persone. La provincia di Ferrara è in testa alla regione per numero di somministrazioni rispetto alla popolazione. E una spinta in più rispetto al piano vaccinale si avrà a fine aprile. “Dal 29 Aprile, ha anticipato Ciotti, potremmo arrivare a 3200 somministrazioni al giorno in considerazione dell’arrivo di più dosi di Pfizer”. Si attende infatti una consegna da 14.000 dosi che consentiranno di portare avanti le agende di prenotazione. Dal 26 aprile toccherà alle persone di età compresa tra 65 e 69 anni, poi dal 10 maggio coloro che hanno tra i 64 e i 60 anni. ” Entro maggio, primi di giugno, ha affermato Ciotti, contiamo di concludere la prima dose per tutti gli over 60″.
Accanto agli sforzi di chi lavora nei reparti Covid e dei medici che prendono parte alla campagna vaccinale, ci sono anche gli sforzi di tutta la sanità locale non Covid che prima ha dovuto recuperare tutte le prestazioni sospese durante il lockdown del 2020, e oggi deve fare i conti con la riorganizzazione delle modalità di accesso. “Siamo riusciti, nonostante questa terza ondata, ha spiegato Mirco Santini responsabile Unico per l’accesso alla specialistica ambulatoriale Ausl Fe, a rispettare i tempi d’attesa delle prestazioni urgenti (quelle da evadere entro 10 gg) per il 100% delle richieste. Per quanto riguarda invece le prestazioni con urgenze differibili (30 gg o 60gg) i tempi d’attesa vengono rispettati nel 92% -93% dei casi. Tra le criticità, che pure ci sono, va certamente segnalata la gastroenterologia, ha messo in evidenza Santini, dove si è intervenuti già con un potenziamento dell’organico.”
Riorganizzazione anche per quanto riguarda i percorsi di screening oncologici. “Durante il Lockdown del 2020, ha spiegato Caterina Palmonari referente centro screening Ausl Fe, siamo stati costretti a bloccare 8000 ricerche di sangue occulto nelle feci, 7/8000 mammografie e circa 4000 tra Pap Test e Hpv Test.” Tutte prestazioni che, appena è stato dato il via libera, sono state recuperate con turni straordinari e nuove modalità di consegna.