Il “teatrino politico” accuratamente preparato e messo in scena nella seduta consiliare del 7.4.2021 è stato, a mio avviso, uno degli atti conclusivi del mandato del sindaco Toselli che pare in procinto di abbandonare la città di Cento da lui resa ancora più opaca e sperduta di quando nel 2016 l’aveva presa a mano. A qualche mese dalle amministrative non ha più la maggioranza; quattro consiglieri, spontaneamente o per “strategie di provenienza esterna” lo hanno abbandonato; il capogruppo Marco Pirani dopo quasi cinque anni, stranamente si accorge e si stupisce che le opposizioni abbiano scelto di astenersi. Per sua natura, come tutti da sempre sanno, l’opposizione in genere si oppone o per essere cortese talvolta si astiene, per tantissimi motivi fra i quali forse il più frequente e dominante è quello che lui chiama quasi con disprezzo “opportunismo politico”.
Ma l’avversita’ a Toselli che si manifesta con il voto dei consiglieri di minoranza e di maggioranza, in questo caso, rappresenta anche l’opinione di gran parte dei centesi e da qualche tempo pure dei suoi precedenti sostenitori e ora, forse, anche dai rappresentanti del centro destra ferrarese che fino a poco fa lo sostenevano per il secondo mandato. Riconoscono di essersi sbagliati? Altro aspetto strano e significativo della vicenda viene dal capo gruppo Lodi Piero il quale propone, con gesto per lui di inusuale generosità e buon senso, che il sindaco si presenti come dimissionario per poi, con opportune manovre e patteggiamenti e inciuci vari, essere condotto indenne alla fine del mandato senza ricorrere al commissariamento.
In aggiunta, improvvisamente, il consiglio direttivo del teatro si dimette “in toto” con la presidente Cariani che senza mezzi termini, dà la colpa di ciò sia alla maggioranza che all’opposizione.
Chi vuole capire come stanno veramente le cose consulti subito un bravo aruspice.
Flavio Tuzet