Carissimo direttore, volevo condividere con te e con i nostri lettori alcune riflessioni. A gennaio dello scorso anno, il Presidente del Consiglio Conte aveva detto, in una nota trasmissione televisiva che “siamo pronti a fronteggiare la pandemia”. Poi la pandemia è arrivata, ci hanno chiusi in casa dicendo che lo facevano per salvare l’estate, prevedendo comunque una seconda ondata. Seconda ondata che è arrivata e che ha colto tutti impreparati. Ci dicevano che con l’arrivo del vaccino tutto o quasi si sarebbe sistemato e invece tra ritardi e fiorellini e cambi di commissario non sanno ancora se basta una dose o due. E intanto ci dicono “Attenzione che arriva la terza ondata”. Insomma, chi decide delle nostre vite – si perchè di questo in fin dei conti si tratta – ogni volta sa che arriva un’ondata, ogni volta scarica le responsabilità sui cittadini e ogni volta si fa trovare impreparato e la dimostrazione è che in un anno la situazione non è migliorata assolutamente e che si continua a parlare di lock down probabili. Ogni giorno assistiamo al conteggio esatto di malati, infetti, vaccini somministrati e via discorrendo, ma ancora nessuno ci aggiorna sulle imprese chiuse, i suicidi, i casi di depressione, dovute alle – a questo punto inefficaci – disposizioni governative. Come ti dico sempre, quando ci incontriamo in redazione, sono molto più preoccupato per l’incapacità di chi sta sopra di noi che del covid. Il mio augurio è che Super Mario sia davvero Super, perchè se la cura non risolleva il malato o si cambia cura o si cambia dottore. Con affetto e dita incrociate, Marco Cevolani