da sabato 27 febbraio – Città metropolitana di Bologna: alla riunione convocata d’urgenza il Sindaco Merola il direttore generale dell’AUSL, Paolo Bordon, ha illustrato una situazione sanitaria che è diventata davvero molto critica nel territorio bolognese. E questa situazione ha spinto ad assumere per tutto il territorio della provincia di Bologna le stesse misure assunte nei giorni scorsi solo per il territorio imolese-romagnolo (la cosiddetta “Zona Arancione Rafforzata” o “Scura”.
Fra le misure previste stop agli spostamenti, anche nel Comune, se non per comprovati motivi, la didattica passa tutta a distanza sul modello della zona rossa, con l’eccezione dei servizi educativi 0-3 e le scuole d’infanzia. Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona.
A determinare il provvedimento l’aumento dell’incidenza dei casi (nell’ultima settimana a Bologna era di 340 casi ogni 100mila abitanti) e l’aumento dei ricoveri.
“Insieme ai sindaci – ha detto Bonaccini – e sulla base delle indicazioni delle autorità sanitarie, interveniamo per fermare la diffusione del contagio in un’area nella quale la situazione stava diventando critica. Siamo in presenza del terzo picco dell’epidemia, con dati epidemiologici in progressivo peggioramento. Una tendenza, secondo gli esperti, destinata a rafforzarsi, a causa della presenza di nuove varianti del virus, molto più veloci nei contagi”. La Regione ha chiesto al governo l’istituzione dei congedi parentali per aiutare le famiglie ad affrontare la didattica a distanza.