Dopo la firma dell’accordo integrativo regionale con gli specialisti territoriali convenzionati nel 2018, è giunto a conclusione l’iter per la firma dell’accordo locale siglato il 28 dicembre dalla Direttrice Generale dell’Ausl di Ferrara, Monica Calamai e dalla Segretaria provinciale del SUMAI (Sindacato Unitario Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità di Area Sanitaria) Maria Carla Onofri.
Tra le novità più significative dell’accordo spicca il riconoscimento di un ruolo crescente agli specialisti ambulatoriali nel processo di presa in carico dei pazienti con patologia cronica, soprattutto all’interno delle Case della Salute, al domicilio e in generale nelle strutture del territorio, in integrazione con le altre componenti professionali.
L’accordo locale garantisce il buon funzionamento delle Aggregazioni Funzionali Territoriali ( AFT), deliberate la scorsa settimana da AUSL, e mira a potenziare un rapporto strutturato di collaborazione tra gli specialisti ambulatoriali e le altre componenti aziendali, orientato al miglioramento continuo e al coinvolgimento sempre maggiore degli specialisti nelle dinamiche aziendali.
Viene
inoltre individuato il ruolo del referente aziendale AFT, a cui sono
affidati compiti di coordinamento e di governo clinico, nell’ottica di
un graduale superamento dell’attuale modalità di lavoro “a prestazione”
verso una nuova modalità basata sulla presa in carico interdisciplinare
della cronicità, anche utilizzando tecnologie digitali innovative come
le televisite o il teleconsulto tra professionisti.
Integrazione interdisciplinare, condivisione degli obiettivi e delle
modalità operative aziendali per organizzare al meglio l’assistenza
territoriale e dare una risposta sempre più coordinata ed efficace ai
bisogni di salute delle fasce più fragili della popolazione, anche
attraverso il contenimento dei tempi di attesa e dei ricoveri
ospedalieri inappropriati, sono l’importante obiettivo di questo
accordo. Il documento pone le basi per la piena integrazione degli
specialisti ambulatoriali territoriali nell’organizzazione della sanità
pubblica e li rende protagonisti, al pari dei professionisti aziendali e
dei medici di medicina generale, di sfidanti obiettivi di miglioramento
dell’assistenza.