Anche quest’anno, nonostante le difficoltà del periodo della pandemia che sta limitando le attività didattiche, il nostro istituto continua la propria tradizione di attivazione di laboratorio teatrale con il regista di fama internazionale Massimiliano Piva, che lavora con il nostro istituto dal 2013. Anzi, come fa notare la dirigente Anna Tassinari, è proprio in un momento di difficoltà e disagio emotivo che la pratica teatrale e il mettersi in gioco possono aiutare i ragazzi a superare il trauma della pandemia e del lockdown e a riprendersi la costruzione del proprio futuro.
Il regista Massimiliano Piva è l’ideatore del Cosquillas Theatre Methodology, uno strumento teatrale per la comunicazione di rielaborazione narrativa per questioni di qualunque natura umana, che riesce a generare un’atmosfera integrativa dove la proposta di analisi dei diversi ruoli esistenti all’interno della dinamica del gruppo di lavoro viene sostenuta, accettata ed elaborata a favore del benessere tra se stessi e i compagni di percorso; si ottiene così, una migliore comprensione delle possibilità di gestione dei propri comportamenti, all’interno dei rapporti nel gruppo stesso. In poche parole, si tratta di un’esperienza di empatia inclusiva, durante la quale ognuno si apre e si dona ai compagni, rendendosi vulnerabile, e allo stesso tempo accetta l’altro senza giudicare.
Infatti, la facilitazione comunicativa permette di capire come costruire, attraverso l’empatiagenerata dai cinque step (Cerchio, Quadri, Specchio, Sguardo e Risveglio), momenti della propria identità a favore del gruppo, facendone emergere la comprensione delle molteplici realtà. In questi cinque incontri da due ore ciascuno ci si comprende e si impara ad apprezzarsi l’un l’altro, tant’è che prima del primo step del Cerchio il regista ha chiesto ai ragazzi la differenza tra una classe e un gruppo, stimolando in loro una risposta: “Una classe è un insieme di persone che non scelgono di stare insieme, invece un gruppo è fatto da persone che ognuno ha scelto di frequentare e con cui sta bene.” Nel momento in cui Massimiliano ha fatto uscire questa risposta consapevole da ciascuno di loro, proprio come faceva Socrate con l’arte maieutica, è avvenuto qualcosa, è scattato qualcosa che loro stessi hanno percepito insieme, nella loro collettività e non in modo individuale, proprio come un gruppo.
Il metodo inventato da questo regista è rivoluzionario e pone l’empatia, che non conosce né discriminazioni né individualismi, come rimedio per affrontare ogni problema e potere vivere con meno ansie, obiettivo fondamentale per una generazione di adolescenti a cui la pandemia ha tolto la serenità del futuro.
Il laboratorio è dedicato alle classi seconde della scuola secondaria che parteciperanno come gruppo classe.
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