È passato quasi sotto silenzio, ma quello approvato all’unanimità l’altro giorno in Consiglio
comunale, su proposta del Capogruppo del Partito Democratico, è un ordine del giorno importante.
Un ordine del giorno che fa fare un balzo di civiltà alla comunità Centese.
È scritto a chiare lettere nel documento approvato che Consiglio comunale di Cento rinnova
l’impegno della Municipalità “a difesa e promozione” dei valori costituzionali.
Fin qui non ci sarebbe particolare sorpresa. Dovrebbe (si sottolinea: “dovrebbe”) essere naturale che
un’istituzione democratica si richiami esplicitamente alla Carta dei valori costituzionali.
Ma l’ordine del giorno fa un passo ulteriore: oltre a impegnare l’esecutivo ad una serie di azioni
concrete per la sensibilizzazione delle giovani generazioni, interviene anche sulla vita
amministrativa e pubblica della Città.
La Giunta, infatti, dovrà compiere gli atti conseguenti per rendere obbligatoria una dichiarazione di
adesione ai valori costituzionali e antifascisti come documento preliminare per qualunque richiesta
di accesso a sale o spazi pubblici e per avere benefici di qualunque genere da parte della
Municipalità.
Insomma: da alcuni giorni a Cento il fascismo e qualunque altra forza o movimento si richiami
anche indirettamente a quella esperienza o ad altri totalitarismi non potrà richiedere o utilizzare sale
pubbliche. Non potrà né richiedere patrocini o sovvenzioni pubbliche. Non potrà utilizzare gli spazi
comuni della città.
Allo stesso modo, per poter utilizzare la proprietà collettiva sarà necessario dichiarare di
“riconoscere e rispettare i principi, le norme e i valori della Costituzione italiana, repubblicana e
antifascista, che vieta ogni forma di discriminazione basata su sesso, razza, lingua, religione, opinioni
politiche, condizioni personali e sociali”.
Insomma, in un momento in cui sono molteplici, purtroppo, i soggetti che sull’intera Penisola vanno
propugnando argomenti imperniati su odio e intolleranza, nella città di Cento è stato ora eretto un
argine.
Non una censura, si badi bene. La tutela è affidata ai valori della Carta costituzionale che diventa
uno spartiacque: chiunque la riconosca ha piena cittadinanza a Cento e chiunque ne metta in dubbio
i valori democratici, antifascisti ed inclusivi non potrà beneficiare di spazi e contributi pubblici.
Si tratta di un ordine del giorno già deliberato anche in altri comuni e città importanti che segna uno
spartiacque preciso. Nuovi fascismi, nuovi nazismi, intolleranza, odio e stupidità non permettono
infatti esitazioni. È necessaria una chiara scelta di campo. L’ordine del giorno del Partito
Democratico ha schierato la città di Cento nel campo dei diritti, delle libertà, dell’inclusione, della
tolleranza, dell’antifascismo.