E’ solo grazie all’intervento eroico di due carabinieri che il disperato tentativo di suicidio di un uomo che si era gettato in un canale non è finito in tragedia. Nel pomeriggio di domenica 6 settembre due carabinieri hanno tratto in salvo un uomo che aveva cercato di togliersi la vita gettandosi con la carrozzina nella chiusa di un affluente del collettore Acque alte, in via Rossetta. Il fatto è accaduto poco dopo le 16,30. Sul posto, dopo una chiamata ricevuta al 112 che segnalava la presenza di una persona probabilmente deceduta nel canale, si è portata una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile di Copparo che ha accertato la presenza di un uomo incastrato nella diga del canale. Ma non era morto, infatti riemergeva ogni tanto per respirare. I due militari si sono tuffati senza esitazione nelle acque del canale, raggiungendo a fatica la chiusa e cercando di disincagliare l’uomo dalla fanghiglia che ne aveva intrappolato le gambe, mentre la carrozzina (recuperata in seguito) era rimasta incagliata altrove. L’uomo ha affermato di voler morire. Dopo circa mezz’ora di lavoro incessante, i carabinieri – li nominiamo: l’appuntato scelto con qualifica speciale Davide Tieghi e il carabiniere scelto Giuseppe Mario Lo Giudice – sono riusciti a riportare a riva l’uomo e, con l’ausilio di una fune, lo hanno portato in superficie. Sul posto è giunto anche il personale del 118 che ha praticato un primo intervento rianimatorio e poi ha trasportato l’uomo al all’ospedale di Cona. Anche i militari sono stati controllati dalla guardia medica.
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