Un soggetto, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di invasione di terreni e acque appartenenti al demanio pubblico poiché occupava un terreno demaniale e l’annesso approdo sul fiume Po senza essere in possesso delle prescritte concessioni per svolgere attività turistico ricreative. La persona denunciata aveva edificato su detto terreno un locale adibito a bar con annessa area di somministrazione di cibo e bevande, quattro bungalow per la ricezione di ospiti e una struttura adibita a reception e ufficio. Inoltre, sulla riva del Po aveva installato
una piattaforma per l’approdo di natanti. Le attività sono scaturite da una richiesta di collaborazione per la gestione di alcune situazioni abusive relative al demanio della navigazione interna in territorio regionale
emiliano, avanzata dalla Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO).
Le indagini conseguenti hanno permesso di appurare, oltre alla mancanza di concessione per l’approdo nelle acque del fiume Po, anche la revoca di analoga concessione per l’uso e lo sfruttamento dell’area demaniale interna all’approdo da parte del Consorzio di Bonifica di Burana, su cui erano appunto presenti le citate strutture. L’intervento dei militari della Tenenza di Cento ha permesso quindi di porre fine a tale occupazione abusiva e, di conseguenza, di porre sotto sequestro l’area demaniale di competenza del Consorzio di Bonifica, l’approdo di pertinenza dell’AIPO, nonché i locali
commerciali. Oltre alla denuncia penale la parte è stata sanzionata amministrativamente per l’utilizzo delle aree del demanio idrico senza concessioni.
