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Lettera in Redazione della Presidente Fantozzi in merito alla trattativa in corso tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento e la Banca Popolare di Sondrio.

DiGiuliano Monari

Mag 5, 2018

Gentile direttore,

abbiamo seguito con attenzione i commenti pubblicati sulla vostra testata, nei giorni scorsi, in merito alla trattativa in corso tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento e la Banca Popolare di Sondrio.

Poiché comprendiamo molto bene l’interesse degli azionisti per questa operazione, nonché l’importanza che il nostro Istituto ha per tutto il territorio, abbiamo ritenuto opportuno scrivere al fine di illustrare quanto già anticipato ai soci della Fondazione, in occasione della recente assemblea generale, al fine di soprattutto far comprendere lo scenario nel quale si svolge la trattativa in corso. 

La premessa necessaria è che i negoziati in corso con BPS sono il risultato di qualcosa che nasce da molto lontano: ovvero dalla firma nel 2015 del protocollo d’intesa tra l’associazione che riunisce le fondazioni di origine bancaria e le casse di risparmio italiane (ACRI) e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Protocollo che richiama al rispetto di regole molto precise riguardo ai limiti di investimento delle Fondazioni, che non possono più esporsi verso un solo soggetto per più di un terzo del proprio patrimonio e per questo devono necessariamente diversificare e fissa dei termini per il conseguimento, nei limiti del possibile, di questo importante obiettivo. Al contempo, l’industria bancaria italiana sta vivendo una profonda trasformazione e la necessità – spesso ribadita sia dalla Banca Centrale Europea sia dalla Banca d’Italia – di assicurare più capitale e, in genere, maggiori dimensioni alle banche ha anch’essa costituito un presupposto importante delle nostre riflessioni.  

L’operazione in corso di negoziazione, ove avesse a concretizzarsi, è stata valutata come una opportunità dalla Fondazione in quanto essa ha alla base  un piano industriale volto a rafforzare la Banca, e a dare nuove opportunità ai suoi dipendenti ed ai Soci tutti. E al contempo per consentire alla Fondazione di potersi concentrare sul proprio compito istituzionale primario di supportare il tessuto sociale locale, avendo le disponibilità finanziarie per farlo con efficacia.

L’ interlocutore non è solo di altissimo livello (parliamo di una delle prime dieci banche d’Italia), ma condivide i nostri stessi valori, la nostra attenzione al territorio e non avendo sovrapposizione territoriale con la nostra realtà, non ha alcun interesse a prenderne il posto, ma anzi avrebbe tutta l’intenzione di investire sulla Cassa per espandersi insieme, con una spiccata attenzione per le imprese e fortissimi legami con l’estero. Proprio quello di cui il nostro territorio ha il massimo bisogno, se intende guardare avanti.

Al contempo – e la circostanza è pure molto importante –  la Popolare di Sondrio è una banca quotata in borsa: caratteristica che consentirebbe di rendere davvero liquidi i titoli di tutti gli azionisti di Caricento.

Si tratta, ovviamente, di un’operazione complessa e ancora in fase di negoziazione, e un’operazione che con queste caratteristiche in Italia non si realizzava da molto tempo. Dunque richiede il tempo necessario e la nostra massima attenzione, siamo assistiti da professionalità molto elevate, anche chiamate appositamente dall’esterno e sotto la continua vigilanza delle Autorità di garanzia.

Senza la garanzia che i negoziati conducano con certezza all’esito pur auspicato, in questo delicato contesto, è necessario il massimo senso di responsabilità da parte di tutti.

Massima attenzione a non diffondere notizie imprecise e incomplete parchè  rischia di generare preoccupazione e errate percezioni tra i dipendenti, gli azionisti ed i clienti della Banca, minandone la reputazione guadagnata in tanti anni di duro lavoro. Può inoltre esporre la Fondazione e gli altri soggetti interessati a danni di rilevante entità.

Proprio il contrario di ciò che ci muove. Fare in modo che Cento possa guardare al futuro con la massima  fiducia. Noi stiamo facendo tutto quanto ci è possibile per questo solo obiettivo.

Dobbiamo aspirare tutti al bene comune,  se vogliamo che il futuro ci appartenga.

In attesa di incontrarvi vi saluto con viva cordialità

Cristiana Fantozzi

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