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“NON FATE LUTTO, FATE FESTA” … il grande e forte abbraccio della comunità di Renazzo a don Ivo “un uomo che fatto comunità”

DiGiuliano Monari

Feb 10, 2018

Di Giuliano Monari

“NON FATE LUTTO, FATE FESTA” … il grande e forte abbraccio della comunità di Renazzo a don Ivo

E’ stato un lungo, affettuoso abbraccio, quello che la comunità renazzese, unitamente alle rappresentanze politiche della Città del Guercino col sindaco Toselli in testa, ha voluto donare a don Ivo nel suo ultimo tragitto terreno. Bambini, donne, uomini, nonni e nonne, tutti insieme per salutare un uomo che ha dato tutta la sua vita pastorale per una comunità che, anche grazie alla sua opera instancabile, si è forgiata nell’amore e nel sentimento di solidarietà. E’ come se le migliaia di persone che hanno accompagnato il feretro di don Ivo Cevenini fossero un unica entità, unita e corale, come ha desiderato lui per tutta la sua vita trascorsa nella frazione più popolosa del comune di Cento. Poi c’è la sua chiesa, quella chiesa ferita in modo profondo dal terremoto. Quella chiesa che avrebbe voluto vedere rimessa a nuovo. E mancava davvero poco per arrivare a soddisfare questo suo grande desiderio. Ed è così che – come si conviene ad una persona della sua statura morale – tutte le Forze dell’Ordine, sugli attenti, hanno fatto da ala alla salma di don Ivo, portata a spalla dai vigili del fuoco, quegli ‘angeli’ che hanno salvato le opere contenute nella chiesa di Renazzo dopo le terribili scosse del 2012, nel suo ingresso nell’abside per la benedizione di mons Matteo Maria Zuppi. Le spoglie mortali di don Ivo hanno così potuto chiudere quel cerchio desiderato in vita dal canonico. Poi, come suo desiderio fortissimo, le campane a festa, i palloncini colorati dei bambini, e la banda, e le persone, tante. Ecco come si chiude la parabola terrena di un “uomo grande”, per usare le parole del cardinale di Bologna, un uomo che ha contribuito a creare una comunità. E questo non è davvero poco. “Ciao don Ivo, ci hai insegnato cosa significhi fare comunità”; è tutto in queste parole del porporato che si racchiude il cerchio della vita terrena di Ivo Cevenini da Granaglione.