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DURISSIMO ATTACCO DI DIEGO CONTRI: “Lo stato in cui si trova il nostro centro storico è aberrante”

DiGiuliano Monari

Gen 11, 2018
E’ impietosa ‘analisi che il consigliere Diego Contri fa della situazione ‘decoro’ del centro storico del capoluogo. “Mancano  due settimane  all’inizio del Carnevale, manifestazione che tutti ci  auguriamo possa portare nelle nostre via tanto divertimento e allegria ma soprattutto turismo”. L’amministrazione del Temporeggiatore di Burana al secolo Fabrizio Toselli –  scrive Contri – , ha in più occasioni dichiarato che vede nel turismo una opportunità per Cento, peccato che quelle rarissime occasioni le sprechiamo facendoci trovare assolutamente impreparati. Lo stato in cui si trova il nostro centro storico è aberrante, gli edifici di maggior  interesse benché ancora chiusi sono allo stato d’abbandono. Davanti al teatro crescono erbacce alte quasi un metro, la pinacoteca è in uno stato di fatiscenza e sporcizia mai visti prima, le scritte sui muri che offendono la nostra Città sono in bella vista da tempo. Toselli è corso, caso rarissimo,  a cancellare le scritte che lo riguardavano sulla Rocca, perché non cancella quelle che offendono Cento sulla Pinacoteca con la stessa solerzia? Se partiamo dal presupposto che la Rocca vale come la Pinacoteca vuol dire che per il Temporeggiatore l’offesa a Cento vale meno dell’offesa alla sua persona. Sarebbe anche il caso di pulire la statua di San Michele e il drago di fronte a San Biagio ormai da anni totalmente abbandonata a se stessa. Ci sono edifici pubblici dove sventolano brandelli di Tricolore, le strade sono quelle di Kabul e i marciapiedi sono delle montagne russe impercorribili per i genitori con i passeggini e ancor peggio per i portatori di handicap. Che sia chiaro l’invito a mobilitarsi per rendere Cento più gradevole ai turisti che arriveranno è solo un pretesto, da Centese – conclude Contri – vorrei la mia Città sempre pulita e non fare come quello che pulisce casa solo quando arrivano gli ospiti. Capisco che aver un Sindaco che vive a Burana che spera di andare a Roma sia stata una scommessa e come spesso succede quando si scommette spesso si perde, purtroppo però qui perdere vuol dire impoverire la città e svilire quello che ci è stato lasciato dai nostri nonni e che noi non potremo garantire ai nostri figli”.