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Pieve di Cento: Orefice sequestrato, picchiato e abbandonano in un furgone in campagna

DiGiuliano Monari

Nov 29, 2017

Giorgio Vitali, 66 anni, commerciante di preziosi e orologi di Pieve di Cento nel bolognese è stato vittima di un bruttissimo episodio: sequestrato, picchiato e abbandonato in un furgone in piena notte da una banda di rapinatori nei pressi della sua abitazione a Pieve di Cento, in via San Carlo, a poche decine di metri dalla Piazza Andrea Costa al centro del paese. Vitali è stato trovato dai soccorsi legato, dentro un furgone rubato, nelle campagne di Borgo Panigale, abbandonato dai malviventi che sarebbero fuggiti a mani vuote vedendo sfumare il loro disegno criminoso. L’uomo, secondo quanto trapelato, sarebbe stato aggredito verso le 22 di lunedì sera in via San Carlo, a Pieve, mentre rientrava a casa in sella alla sua bicicletta. Un furgone lo avrebbe affiancato e urtato, facendolo cadere, scaraventato a forza sul veicolo e picchiato da almeno due rapinatori, che si sarebbero fatti consegnare le chiavi di casa. Quando sono entrati nell’abitazione, dove c’è anche il laboratorio del commerciante, sarebbe scattato l’allarme che ha costretto i malviventi a rinunciare al colpo. A quel punto, vista la mala parata, i malviventi lo avrebbero abbandonato nelle campagne di Borgo Panigale dove è riuscito a chiedere aiuto richiamando l’attenzione dei residenti che hanno soccorso l’uomo e chiamato le forze dell’ordine. Il commerciante è stato così soccorso e portato all’ospedale Maggiore. Sull’episodio sono in corso indagini congiunte di carabinieri e polizia. La banda potrebbe aver seguito il commerciante e controllato abitudini e orari per mettere a punto il piano d’azione criminoso; oppure potrebbero aver ottenuto informazioni da qualcuno vicino alla vittima. Tutte ipotesi che sono al vaglio degli inquirenti. Un fatto gravissimo che ha scosso la piccola comunità di Pieve di Cento dove il commerciante è conosciutissimo anche per la sua attività di commercio in opere d’arte. Un fatto che getta un’ombra scura in una comunità operosa e non abituata a fatti di cronaca di questa gravità.