• Ven. Nov 22nd, 2024

RIORGANIZZAZIONE DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI. TUTTE LE RISPOSTE

Stabilità, funzionalità e garanzie a medio e lungo termine per le famiglie i cui bambini e ragazzi frequentano le scuole nel territorio centese. Questi i pilastri della riorganizzazione scolastica proposta dall’Amministrazione Comunale (tre i nuovi Istituti Comprensivi: Cento capoluogo, che raccoglierà tutte le scuole di Cento; Renazzo, con Renazzo, Corporeno, Bevilacqua e XII Morelli; Cento-Sant’Agostino, con Casumaro, Alberone, Buonacompra, Reno Centese e San Carlo, Dosso e Sant’Agostino).

Numerose saranno le occasioni di analisi, ma l’assessore alla Scuola, Cinzia Ferrarini, tiene a chiarire passaggi importanti, rispetto ai quali viene veicolata un’informazione non corretta, come nel caso dei rilievi del consigliere Piero Lodi.

«La riforma è allo studio da mesi: condivisa con gli uffici scolastici territoriali, esposta alla commissione, a cui il Partito Democratico ha deciso di non partecipare, illustrata ai sindacati, con cui avremo modo di tornare a confrontarci lunedì, e sarà discussa nei consigli di istituto. Un percorso corretto, lineare e partecipato, che procede peraltro perfettamente nei tempi.

Sono coinvolti in questo cammino il mondo della scuola e il mondo istituzionale, di cui crediamo che le commissioni siano momento importante, proprio perché deputato all’analisi e al confronto: meglio sarebbe dunque non disertarle, fornendo il proprio apporto e ricevendo le risposte ai dubbi che possano sorgere».

Ecco dunque le risposte a quelli emersi da Lodi.

«Non vi è alcun rischio di perdita di continuità didattica. In particolare, nell’organico del nuovo Istituto Comprensivo del capoluogo, che nascerà dalla fusione di IC1 e IC2,  confluiranno tutti i docenti delle due precedenti realtà. Agli Istituti Comprensivi ‘Renazzo’ e ‘Sant’Agostino-Reno’ si accorperanno di plessi dell’IC4: solo i docenti di alcuni plessi dovranno esplicitare dove vogliano continuare a svolgere la loro attività. Sostanzialmente tutto rimane come prima: a fronte dello stesso numero di ragazzi e delle stesse classi, gli insegnanti rimarranno gli stessi».

Nessuna difficoltà neppure per il passaggio da un ciclo di scuola all’altro. «La scuola media di riferimento rimarrà la stessa per tutti. Piuttosto si risolverà finalmente un aspetto di forzatura della precedente distribuzione: la primaria di XII Morelli, infatti, già oggi si iscrive in massa alle medie di Renazzo. Ecco che si risponderà in modo coerente all’effettivo utilizzo del nostro territorio».

E ancora. «Circa i posti di lavoro, nulla cambierà per i docenti, in quanto alunni e classi rimarranno invariati. Si prospetta invece un miglioramento per gli insegnanti, poiché si avrà molta più probabilità di ottenere docenti in ruolo in un istituto più grande: è più facile creare cattedre ‘intere’ nella stessa scuola, certamente preferite perché eviteranno gli spostamenti sul territorio. L’unico profilo professionale per il quale i calcoli automatici di definizione dell’organico potrebbero portare ad un decremento è quello del collaboratore scolastico. Su questo abbiamo già avuto rassicurazioni del fatto che verranno garantite le dotazioni necessarie ad assicurare la vigilanza, la sicurezza e l’apertura degli edifici. Anche il personale di segreteria rimarrà lo stesso, con maggiore stabilità. Oggi infatti abbiamo, per esempio, amministrativi facenti funzione diversa perché le graduatorie sono esaurite. Vi saranno in segreterie più organizzate persone che potranno specializzarsi in un incarico, con una migliore strutturazione».

Non è poi corretto dire che si perderà una dirigenza scolastica. «Oggi tre dirigenti su quattro sono in reggenza in un altro Istituto e devono quindi rapportarsi a un numero del tutto simile di alunni». Di più. «Non è vero che si perderanno le progettazioni didattiche e risorse. Né che i nuovi Comprensivi saranno fuori norma, dal momento che non esiste nessuna normativa che dichiari un tetto massimo di alunni. Piuttosto è importante venire incontro alle esigenze delle famiglie, che si muovono sul territorio non come pretende il capogruppo Pd, ma secondo le loro esigenze. La stabilità di cui parla il consigliere Lodi la voleva ottenere a Cento attraverso lo stradario, cioè obbligando le famiglie ad iscrivere i figli in una scuola da lui imposta. Oggi noi programmiamo una riorganizzazione a misura di territorio, prima che ci sia imposta dall’alto nell’ottica di una economia di scala che avrebbe sicuramente colpito almeno tre dei nostri Istituti Comprensivi».

foto di repertorio