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RENAZZO: muore in un frontale a 29 anni – Cristina Boroiban lascia il compagno ed una bimba di 5 anni

DiGiuliano Monari

Ott 9, 2017

Di Giuliano Monari

Si schianta con l’auto e perde la vita ad appena 29 anni. E’ accaduto attorno eri pomeriggio alle 13 e 30 in via Di Renazzo, alle porte del paese. La donna, a bordo di un’utilitaria, per cause in corso d’accertamento, ha invaso la corsia di marcia opposta e si è schiantata frontalmente con un camìoncino che proveniva appunto dall’altra direzione di marcia. L’impatto è stato devastante e la ragazza è morta sul colpo. Grave anche il conducente del camion che è stato trasportato con l’elicottero al Maggiore di Bologna. Nell’edizione del TG di NEWS TVA delle ore 13.00 tutti particolari.

Una donna di appena 29 anni di origini straniere ma da tempo stabilmente a Renazzo, conosciuta per le molteplici attività come barista, è morta tragicamente ieri pomeriggio alle 13 e 30 sulla Via di Renazzo, alle porte della frazione di Cento. Lo schianto, violentissimo, frontale con un camioncino e la vita di Cristina Boroiban, 29 anni appena è volata via. Il rumore sinistro, improvviso, delle lamiere che si accartocciano, le urla di disperazione del compagno con il quale la vittima ha una bambina di appena 5 anni, poi il silenzio surreale della morte. È tutta li la differenza tra la vita e la morte. In un attimo: un momento prima hai i tuoi sogni, la tua famiglia, i progetti di una vita e poi, un istante dopo, più nulla. Solo la disperazione delle persone che hanno condiviso fino a quel terribile momento la tua esistenza. La donna, secondo una prima ricostruzione da parte della polizia municipale di Cento intervenuta in forze sul luogo della tragedia, e che dovrà ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro, stava percorrendo via Di Renazzo in direzione Renazzo quando, appena superato l’incrocio che porta all’area artigianale Cento 2000, nell’affrontare una semicurva a destra, ha invaso la corsia opposta al suo senso di marcia andando a schiantarsi con estrema violenza, frontalmente, con un camioncino per uso edilizio che proveniva dal senso opposto. Uno schianto terribile che ha richiamato l’attenzione di alcuni operai che stavano lavorando ad un cantiere proprio a poche decine di metri dal punto dello scontro. Dopo lo schianto, il camioncino, con l’inerzia della sua velocità, ha trascinato per una ventina di metri la vettura incastrata sotto il muso del veicolo per poi terminare nel fossato a lato della strada. “Ho visto il camioncino che si impennava e che finiva fuori strada” ha detto uno dei testimoni, “mai avrei pensato ad una cosa così grave, sembrava che il camion fosse finito fuori strada da solo”. Nell’immediatezza del sinistro ecco i primi a tentare di prestare soccorso alla donna che appariva incastrata all’interno dell’abitacolo priva di conoscenza. Il primo fra tutti, per uno strano e tragico gioco del destino, è stato proprio il compagno convivente della donna, Fausto Bedini, che la precedeva con la sua auto. Fausto ha cercato disperatamente di confortare la compagna, tenendola per mano in attesa dei soccorsi e piangendo disperatamente continuando a chiamare il suo nome, aggrappandosi al flebile filo della speranza che la sua Cristina si potesse salvare. Poi le sirene, i vigili del fuoco del distaccamento di Cento che cercano di aprire le lamiere e liberare la donna dalla sua trappola mortale; il 118 con ambulanza e elisoccorso da Bologna. Tutto inutile, purtroppo. Il verdetto dei sanitari appena hanno iniziato le manovre di soccorso è stato terribile ed inappellabile: la donna era morta praticamente sul colpo. Una vita spezzata, una famiglia distrutta dal dolore. Sul posto si sono portati i parenti più stretti, i genitori del compagno e la sorella per cercare di capire se ci fosse ancora un filo di speranza a cui aggrapparsi. Purtroppo no. Cristina non c’era già più. È ancora la disperazione che pervade quella scena surreale: il compagno non si da pace, cerca la sua Cristina e a nulla vale il conforto di medici, soccorritori e parenti. La sua vita è cambiata all’improvviso nel tragico girone del destino. Poi, la fatalità di essere il primo a soccorrere la sua Cristina, visto che viaggiava con la sua automobile davanti a lei, rende ancora più agghiacciante il resoconto di quegli attimi in cui ha visto, in una scena allucinate, volare via una parte ella sua vita. Grave anche il conducente del camioncino che è stato trasportato con l’elisoccorso al Maggiore di Bologna. La strada è rimasta chiusa al traffico per circa quattro ore per consentire i rilievi e la pulizia della carreggiata.

La scena del tragico incidente, nel riquadro Cristina Boroiban