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PARTECIPANZA: “Non mi dimetto!”, Aproniano Tassinari forte del suo curriculum resta in sella

DiGiuliano Monari

Set 30, 2017

Di Giuliano Monari

“Se arriveremo al commissariamento si saprà chi l’ha voluto”. Aproniano Tassinari, Presidente della Partecipanza Agraria di Cento, nell’affermare la sua volontà di restare in sella, contemporaneamente allunga la mano, in un estremo tentativo di ricucire le fila del Consiglio della Partecipanza, a chi “ha voluto questa situazione” per evitare il commissariamento ma – afferma – “se si arriverà a tanto si saprà chi ha voluto arrivare a queste conseguenze, certamente non io e neppure il mio gruppo”. Ennesimo atto di una crisi lunga e tormentata quello andato in scena ieri pomeriggio durante la conferenza del presidente Tassinari per cercare di evitare di prolungare lo stallo e la lenta agonia dell’Ente che, se perdura questa situazione, giungerà inevitabilmente al commissariamento. Una lunga conferenza ed un messaggio forte al gruppo di Mirco Gallerani in un estremo tentativo di “riportare alla governabilità l’Ente”, che noi riportiamo integralmente nel video servizio andato in diretta su NEWS TVA ieri pomeriggio e che riproponiamo su queste pagine assieme al documento consegnatoci dai consiglieri.

PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO

 

All’interno della Partecipanza Agraria di Cento si sta vivendo una situazione di stallo che ad oggi non ha ancora trovato una via d’uscita. Per quanti sforzi abbia fatto il gruppo dei 9 Consiglieri, capitanato dal Presidente Aproniano Tassinari, nel tentativo di cercare un dialogo costruttivo con i restanti 9 Consiglieri purtroppo si è sempre trovato davanti ad un muro insormontabile innalzato dal gruppo di opposizione che oggi si identifica e si fa rappresentare, nella veste di unico portavoce, da Mirco Gallerani. Appare molto strano o quantomeno inspiegabile che questo nuovo accorpamento comprenda anche le liste condotte da Vasco Fortini e Flavio Draghetti, gli stessi che all’epoca delle ultime elezioni (maggio 2015) nel giornale centoxcento (Anno X . nº 103 Maggio 2015) in un articolo a firma dello stesso Mirco Gallerani (direttore del mensile) venivano dallo stesso così descitti:

… … …  “ l’incapacità gestionale del duo Draghetti-Fortini”

… … …  “ personaggi in questione che non hanno salvaguardato in alcuna maniera gli autentici                        interessi della Partecipanza”

… … … “ hanno piegato la Partecipanza ad una funzione subordinata a poteri che si muovono                       esternamente ad essa”

… … … “ personaggi che hanno portato i costi gestionali dell’Ente a livelli mai raggiunti, oltre                         700.000 Euro l’anno, ma lo hanno anche coinvolto in operazioni immobiliari alquanto

disinvolte”

… … … “L’operazione di Reno Centese (scuola), concertata dal ruolo di doppio amministratore di

Vasco Fortini, che presiede il Consiglio in Comune a Cento ed è il vice di Draghetti in

Partecipanza, ha portato quest’ultimo ad invischiarsi in una vicenda di diritti di superficie,

gravati da ipoteche per 900mila euro, i cui esiti potrebbero essere a danno dell’Ente.”

… … .”danni di tale condotta non saranno certamente addebitati alla collettività dei capisti ma

saranno posti a carico degli autori”

 

La contrapposizione tra i due gruppi che oggi si sono venuti a formare creando un pericoloso fermo amministrativo prende il via, dallo stesso Gallerani, dalla menzogna sulla non approvazione del bilancio di previsione 2017 e la diffusione di altre notizie provocatorie e tendenziose. Da allora ogni incontro si è trasformato in un’alzata di scudi senza che fosse mai presentata qualche proposta alternativa su cui aprire il dibattito, un “NO” a priori su tutti i fronti, neppure sulla gestione del periodo preparatorio alla prossima divisione ventennale dei capi del 2019.

 

Senza disponibilità al dialogo, senza un vero senso di responsabilità da parte del gruppo di Mirco Gallerani si può solo ipotizzare un possibile commissariamento, da loro sollecitato, da parte della Regione E.R. ed il probabile ritardo della divisione ventennale dei capi. Non si vorrebbe che non ci fossero più strade alternative da percorrere: con l’impegno e la seria volontà di analizzare atti e fatti è sempre possibile convergere verso obiettivi condivisi ed è questo il nostro ed ancora possibile auspicio.

 

29-09-2017

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