Di Giorgia Loconte
Nonostante la volontà da parte dei nove consiglieri all’opposizione di trovare una soluzione alla attuale crisi di governo della Partecipanza si va diretti al commissariamento.
La cronaca:
Fissata una riunione informale del consiglio lunedì 11/09/2017 alle 20:30 per tentare di trovare una intesa per formare un nuovo governo.
Risultano assenti: il presidente Tassinari Aproniano e il consigliere Pirani Massimo.
La risposta di Borgatti Corrado: (email inviata a Balboni Fabrizio il 12/09/2017)
Fabrizio
L’incontro di ieri sera, con gli atteggiamenti tenuti da Mirco Gallerani, ci induce a rivedere la nostra posizione: non riteniamo ci siano gli estremi per una fattiva possibilità di un sereno confronto.
Tanto ritenevamo doveroso nei tuoi e vostri confronti.
Aproniano Tassinari (assente)
Bruno Casoni
Renato Borgatti
Sandro Balboni
Raffaele Gilli
Fabio Ferioli
Corrado Borgatti
Alfredo Cristofori
Massimo Pirani (assente)
Era chiaro fin dall’inizio, con l’assenza di colui che avrebbe dovuto essere il principale protagonista (il presidente in carica) che non si sarebbe approdato a nulla, perché l’assenza di Aproniano Tassinari delegittimava il tentativo di Corrado Borgatti di arrivare ad una soluzione che prevedesse le sue dimissioni.
A Tassinari Aproniano va riconosciuta la coerenza a quanto detto in consiglio:”A casa io, a casa tutti”.
A Corrado Borgatti, dopo i tanti giri di parole, tra cui le definitive:”Allora siamo d’accordo ?(ripetuto più e più volte). Bene siamo tutti d’accordo ed allora entro pochi giorni vi presento una proposta del nuovo organigramma”, va riconosciuta tanta buona volontà, ma una sostanziale inconsistenza nella guida del gruppo di cui vorrebbe essere il leader; vorrebbe, ma purtroppo, non lo è. .
Veniamo all’atteggiamento di Mirco Gallerani, in risposta all’atteggiamento di Sandro Balboni.
Sandro Balboni è nel consiglio della Partecipanza da 30 anni ed ha ricoperto molteplici incarichi.
Oggi è vicepresidente e spesso è supplente di un presidente che ha “ben altri e più importanti interessi”.
In questo quadro, valutiamo quanto segue.
1) Mirco Gallerani, oltre 20 anni fa venne eletto consigliere della Partecipanza e vista inutile la possibilità di adeguare lo statuto dell’ente alla costituzione italiana,essendo l’unico a volerla, rassegnò le dimissioni.
2) Mirco Gallerani, in data 17/11/2014, inviò a mezzo A/R di cui si conserva riscontro, al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo, al Dipartimento ministeriale per le pari opportunità, al Presidente della Regione Emilia-Romagna, al Presidente della provincia di Ferrara, un esposto nel quale chiedeva “un intervento per sanare la situazione di incostituzionalità nei confronti della donna”.
3) Divenuto magistrato, Mirco Gallerani ha depositato in Partecipanza,il 25/02/2016, una proposta con la quale si chiede di eliminare dallo statuto, tramite assemblea generale dei capisti, la discriminante verso le donne.
4) Nella adunanza di magistratura, appositamente convocata, sulla questione statutaria, in data 03/11/2016, la proposta di Mirco Gallerani di eliminare la discriminante verso le donne è stata respinta con anche il voto contrario di Sandro Balboni.
5) La mozione presentata da Mirco Gallerani il 12/11/2016, per eliminare la discriminazione verso le donne, è stata inserita all’OdG del consiglio del 21/12/2016, ma non discussa ed esclusa dal consiglio successivo.
In conclusione, da oltre vent’anni si prodiga per vedere riconosciuta la costituzione italiana verso i diritti delle donne in Partecipanza, mentre Sandro Balboni sull’argomento nulla ha fatto e quando si è mosso lo ha fatto per opporsi.
Con la metodologia del rovesciamento della realtà, durante la discussione nel consiglio informale del 11/09/2017 Balboni Sandro se ne esce dicendo: “Voglio levarmi un sassolino dalla scarpa” e da un volantino elettorale di PARTECIPANZA ATTIVA ( la lista nella quale sono stato eletto) legge:”Estensione alle vedove o agli eredi femmine non sposate delle regole e dei diritti ora riservate ai capisti, … e con la sola esclusione del diritto al capo”. Poi rimarca:”…alle vedove o agli eredi femmine, … con la sola esclusione del diritto al capo”.
Non va oltre nella lettura e mi accusa di appartenere ad una lista che non vuole dare il capo alle donne.
Non va oltre nella lettura perché quanto da lui letto NON ERA IL PROGRAMMA ATTUALE della mia lista, ma quello delle precedenti elezioni (nelle quali non ero candidato), un pretesto, una provocazione vera e propria nei confronti di Mirco Gallerani.
Avremmo voluto confrontarci e discutere i seguenti argomenti ma non è stato possibile.
- Modifica dello statuto, assemblea generale dei capisti entro marzo 2018 per discutere e votare le seguenti proposte di modifica:
- Adeguamento dello statuto alla legislazione italiana: apertura alle donne nella assegnazione dei capi, accesso alle cariche come per i capisti, senza trasmissione del diritto in linea femminile.
- Modifica della legge elettorale: stesse modalità utilizzate per l’elezione del sindaco e consigli comunali.
- Verifica amministrativa in quanto riteniamo che l’ente si trovi in grosse difficoltà gestionale.
- Ripristino delle commissioni o gruppi di lavoro.
- Dimissioni dell’attuale presidente e costituzione di una nuova maggioranza con l’adesione di tutte sei le liste votate.
- Nomina dei nuovi magistrati
- Modalità e regole per la divisione
- Varie ed eventuali
Balboni Fabrizio, Balboni Valter, Bregoli Sauro, Draghetti Flavio, Fortini Vasco, Gallerani Fausto, Gallerani Mirco, Pirani Tiziano, Tassinari Alessandro.