Era il 23 maggio 1992 quando un feroce attentato mafioso uccise, a pochi chilometri da Palermo, vicino allo svincolo autostradale di Capaci, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della sua scorta. Il successivo 19 luglio, in via d’Amelio, sempre a Palermo, un’autobomba spezzò le vite del magistrato Paolo Borsellino e di cinque agenti di scorta. Il 23 maggio ricorda le stragi di Capaci e via d’Amelio, di cui quest’anno ricorrono i 25 anni.
Il Comune di Cento, insieme a Libera, ha organizzato una serie di iniziative di cui sarà protagonista Rino Germanà, medaglia d’oro al valore civile, collaboratore di Borsellino, già questore di Forlì e Piacenza. Lui stesso il 14 settembre 1992 sfuggì a un attentato a Mazara del Vallo: mentre in auto stava rincasando per la pausa pranzo, un commando di killer di Cosa nostra tentò di freddarlo a colpi di mitra Kalashnikov, lui schivò i proiettili, rispose al fuoco e si salvò gettandosi in mare.
Martedì 23 maggio doppio appuntamento. ‘La memoria e l’impegno’, dalle 10 alle 13: l’iniziativa rivolta agli studenti degli istituti superiori, scandita da tre momenti, la testimonianza di Germanà, la proiezione del fimato ‘Press stop to win’, con la collaborazione di Federico Lacche di Libera Radio, il workshop ‘Beni confiscati del nostro territorio’, a cura dei volontari del presidio Libera del Centopievese. ‘La mia lotta contro la mafia’, incontro di Rino Germanà con la cittadinanza, in sala Zarri di Palazzo del Governatore, alle 20.45: introdurrà la serata Donato La Muscatella, referente di Libera Ferrara, e condurrà l’incontro Federica Pezzoli, del settore Informazione di Libera Ferrara.
Infine, sabato 27 maggio, alle 17, alla Coccinella Gialla, andrà in scena lo spettacolo realizzato dalla classe 4ª B della scuola primaria ‘Il Guercino’, ‘E vissero felici e lagali’.
Nelle giornate del 23 e del 24 maggio, inoltre, nelle mense scolastiche di nidi, scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del territorio centese verrà proposto un menù preparato con i prodotti delle terre confiscate alla mafia. Gesti concreti di impegno, in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, affinché la loro morte e quella delle persone che erano loro accanto non sia stata vana.