di Giulia Borgioli
Si è tenuta giovedì 20 aprile scorso, l’importante serata di approfondimento sul caso dei desaparecidos dell’America del Sud promossa dal Gruppo consiliare e dall’Unione comunale del Partito Democratico di Cento, alla presenza, tra gli altri, dell’avvocato Speranzoni, difensore di parte civile di questo processo che sta cambiando la storia.
Questa la versione integrale della nota stampa relativa all’iniziativa inviataci dal Gruppo Consiliare PD Cento.
Una serata importante, la prima in assoluto in Italia a pochi giorni dalla pubblicazione delle motivazioni della storica sentenza su Plan Condor. A Cento, su iniziativa del Partito Democratico e del Gruppo consiliare, si è tenuto un incontro per parlare della storia drammatica dei desaparecidos in America Latina, alla luce della sentenza italiana, del 17 gennaio scorso, che ha portato ad alcune condanne per i responsabili di quelle orrende morti. Il processo italiano ha stabilito che esisteva un vero e proprio piano, il Piano Condor appunto, transnazionale, che costituiva un concreto e strutturato sistema organizzato per finalità criminose destinato alla deportazione, all’omicidio e alla sparizione dei corpi degli oppositori politici dei regimi tra gli anni 70 e l’inizio degli anni 80. Al tavolo, introdotti dal Capogruppo Pd Piero Lodi, l’avvocato Andrea Speranzoni e Maria Paz Venturelli, figlia di un desaparecido italo-cileno.
Sono state proprio le parole di Maria Paz a scioccare il pubblico presente in Sala Zarri del Palazzo del Governatore. Dalla viva voce della figlia di un uomo fatto sparire e torturato nel fiore degli anni, è uscito uno spaccato di un fenomeno che ha molti rimandi ad altri gravi fatti della storia. Impossibile, infatti, non tracciare parallelismi con la Shoah, le deportazioni nazifasciste, ma anche con i meccanismi di ideologizzazione e demonizzazione dell’avversario politico che sono purtroppo strettamente legati a qualunque modo non democratico di gestione del potere. Non si è, insomma, parlato di storia. Non di un fenomeno riconducibile agli anni ‘70 in lontani paesi dell’America meridionale. Si è parlato di libertà, diritti dell’uomo, diritti inviolabili.
Anche per questo la serata è stata idealmente dedicata a Gabriele Del Grande e Giulio Regeni. Si è ricordato che proprio dalle finestre Palazzo del Governatore sventolava lo stendardo che reclamava verità per il giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto. Si è richiamata la Lettera aperta del Gruppo consiliare del Partito Democratico al Sindaco di Cento perché le celebrazioni del 25 Aprile siano dedicate a questi due giovani italiani. È stata, insomma, una serata ricca, di informazioni, letture preziose e attente dei fatti, a cominciare dalle sentenze; una serata carica di emozioni.
Un appuntamento che ha raccolto il testimone di un altro incontro analogo di qualche mese orsono, allora alla presenza dell’avvocato Fabio Anselmo e di Ilaria Cucchi in cui il Pd centese si schierò a sostegno dell’esistenza di una legge contro il reato di tortura. L’assenza di questa legge è rientrata anche ieri sera nelle parole dell’avvocato Speranzoni che ha spiegato come questo grave vuoto legislativo abbia agevolato alcuni responsabili di quella diabolica organizzazione criminale oggi formalmente definita come Piano Condor.
Non è un caso, infine, che il Partito Democratico abbia voluto organizzare questo appuntamento a pochi giorni dal 25 Aprile. Un modo concreto per testimoniare l’imprescindibile valore universale della Libertà.