Per dare un giudizio a questo referendum costituzionale, vorrei parafrasare il parere che il ragioniere Fantozzi diede giudicando la visione della Corazzata Potemkin, che è una “c….. pazzesca”.
A sentire Renzi è una riforma fondamentale per far migliorare l‘Italia. Se vincesse il no, sarebbe l’apocalisse per tutti.
Già con questo ricatto si denota la falsità di quanto dice. Se proprio dovesse vincere il no, saremmo esattamente nello stato attuale, che sicuramente non è dei migliori, essendo la conseguenza di 5 anni di governo targato PD, ma ne gioveremmo se Renzi fosse di parola ,cosa che non ha mai dimostrato e si dimettesse , con un grosso vantaggio per l’Italia.
Si potrebbe controbattere e argomentare su ogni punto di questa ridicola riforma, ma sarebbe veramente lungo e indigesto per chi legge, quindi mi soffermerò solo su alcuni aspetti della riforma costituzionale.
Da leghista della prima ora trovo inaccettabile il depauperamento delle competenze delle regioni. Infatti, la riforma porta le competenze esclusivamente statali da 31 a 48. Toglie le materie concorrenti tra stato e regioni che di per se è anche una cosa giusta , ma invece di attribuirle alle regioni che conoscono meglio il loro territorio le consegna al potere centrale che come la storia del nostro paese insegna è la causa maggiore di spreco di risorse economiche, infatti, Una ricerca di Unimpresa segnala che negli ultimi due anni il debito di Regioni e Comuni è calato di 15 miliardi. Quello dello Stato è cresciuto di 100 miliardi…
Il cittadino ha una sola arma per contare nelle decisioni del proprio paese, Il voto.
Dopo avere tolto ai cittadini la possibilità di eleggere i consiglieri delle provincie, che a oggi esistono ancora, infatti, si voteranno il 15 dicembre 2016 in provincia di Ferrara (elezione di secondo grado cui parteciperanno solamente i consiglieri comunali eletti sul territorio provinciale), oggi si vuole togliere questo diritto anche per l’elezione dei nuovi senatori.
Con la scusa di tagliare i costi della politica (La ragioneria di stato ha quantificato in 50milioni, pari al costo di mantenimento di parte degli immigrati di un giorno in Italia ) , si toglie questo diritto , mettendo una pletora di nominati tra consiglieri regionali e sindaci a fare i Senatori. Alla faccia della democrazia.
NON È VERO CHE I SENATORI NON PERCEPIRANNO PIÙ ALCUNA RETRIBUZIONE – Avranno una diaria, il rimborso delle spese di viaggio, vitto, alloggio e di segreteria.
Trattandosi di figure già impegnate come sindaco o consigliere regionale, c’è da chiedersi come potranno conciliare gli impegni in Senato e quelli sul territorio.
Se realmente l’obiettivo era la diminuzione del costo della politica, lasciando però la possibilità ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti bastava diminuire gli eletti sia alla camera che al senato, (come propose nella riforma costituzionale chiamata devolution nel 2016 la Lega Nord con il centrodestra poi bocciata al referendum di allora).
Altra possibilità una diminuzione dei compensi dei parlamentari di almeno il 30%.
Per finire, NON È VERO CHE LA RIFORMA RISPECCHIA LA VOLONTÀ DEGLI ELETTORI È stata votata da un Parlamento giudicato illegittimamente eletto ,dalla Corte costituzionale: doveva curare solo l’ordinaria amministrazione. È passata grazie al voto decisivo di 150 parlamentari eletti nelle file dell’opposizione, impegnati soprattutto a salvare la legislatura per conservare lo stipendio fino al 2018.
Concludo ricordando che su questo referendum non c’è quorum: è valido con qualsiasi affluenza. Quindi il mio appello è che la gente vada a votare perché questa volta non si sceglie un partito ma l’ordinamento democratico su cui si dovrà poggiare il futuro nostro e dei nostri figli.
Vicesegretario Lega Nord Emilia
Magagna Lorenzo