“Abbiamo mantenuto gli iscritti e i corsi tradizionali anche per quest’anno”. Apre così la conferenza stampa il Dirigente Scolastico dell’IPSIA F.LLi Taddia di cento Mauro Sardini, ora anche Preside dell’ISIT Bassi Burgatti. Obiettivo trasformare questa scuola in un Istituto 2.0″. E spiega: “abbiamo varato il corso di grafica e comunicazione che si affianca all’indirizzo professionale all’interno dell’indirizzo grafico. Mi preme sottolineare – aggiunge il Preside – che siamo passati completamente al digitale: i registri sono tutti on-line; abbiamo investito circa 50.000 euro per rifare tutta la rete wi-fi della scuola. Abbiamo acquisito altre LIM (lavagne multimediali di ultima generazione), in pratica la didattica è stata tutta ammodernata e resa digitale. La nostra scuola – annuncia – diventerà 2.0, ed è stata selezionata assieme ad altre tre che otterranno, assieme alla nostra, un corposo finanziamento per realizzare l’ambizioso progetto di informatizzazione. È stato, per questo fine, stanziato un budget di 200mila euro. Con questi fondi contiamo di estendere a tutta la scuola le tecnologie informatiche presenti in alcune classi. Naturalmente il cambiamento della didattica comporterà un investimento importante e comporterà anche un grosso sforzo”. Poi il preside sospira: ” mi rimane sempre il vecchio sogno nel cassetto di realizzare un ‘corso alberghiero’. Vedremo! L’obiettivo ambizioso è quello, nel futuro, di realizzare una filiera nel settore tecnologico, dalla formazione ai corsi post laurea”. L’istituto conta 700 allievi e 90 docenti ripartiti su 34 classi. Dato significativo per i tempi che corrono: da questo istituto il 90 per cento di chi esce trova immediatamente il lavoro. Poi il Dirigente fa una riflessione sul ‘doppio incarico’ di Dirigente alle Taddia e all’ISIT: “trasferisco le esperienze passate in questa nuova avventura. La mia idea – conclude – è quella di creare ma sinergia tra le due realtà per realizzare un comitato tecnico scientifico in rete tra i due Istituti”. È motivato e deciso Sardini che non dimostra affatto i suoi dodici lustri: un ‘giovane sessantenne’ che affronta una nuova sfida.