Dopo l’incontro sindacati e amministrazione, in relazione alla polemica fra la Municipale e il Comune, nasce un’idea. Giornalisti, studenti, neopatentati accompagnati da insegnanti e istruttori di scuola guida, cittadini volontari, amministratori e politici e commercianti: ecco chi, secondo il progetto regionale “In servizio con noi”, potra’ chiedere di andare di pattuglia con i vigili urbani di Bologna.
O almeno questo e’ l’auspicio dei sindacati che, “dopo l’infruttuoso incontro in Prefettura” di mercoledì, chiedono al comandante della Polizia municipale Carlo di Palma di attivare il progetto per far “conoscere quale ruolo svolge effettivamente all’interno del contesto sociale in cui si trova ad operare”. E’ un modo che puo’ “contribuire a rinnovare il rapporto di fiducia tra la cittadinanza e il corpo di Polizia municipale nella certezza che i cittadini non potranno che valutare positivamente la qualita’ delle attivita’ svolte da tutti gli operatori”, mandano a dire Michele Vannini (Fp-Cgil), Enrico Bassani (Cisl Fp), Loredana Costa (Uil-Fpl), Vilma Fabbiani (Usb) e Carlo Del Percio (Sulpm) che oggi hanno scritto all’amministrazione per formalizzare la loro richiesta tesa a sfatare i cliche’ secondo cui i vigili fanno solo multe, sono una casta e non si sa mai dove sono quando servono. “I toni che hanno accompagnato la vertenza sulla organizzazione della Polizia municipale negli ultimi mesi hanno infatti talvolta fatto immaginare piu’ o meno esplicitamente (i riferimenti alla casta di privilegiati per esempio) una situazione assai lontana dalla realta’, realta’ che tramite il progetto che si chiede di attivare potra’ essere toccata con mano da chi lo vorra’”, spiegano i sindacalisti in una nota congiunta. Il progetto “In servizio con noi”, del resto, come si legge nelle sue linee guida, vuole far “conoscere quale ruolo svolge effettivamente la Polizia municipale nel contesto sociale in cui si trova ad operare”: un risultato da ‘conquistare’ “non solo descrivendo, raccontando e mostrando l’attivita’, ma anche facendo provare ai cittadini l’esperienza e le sensazioni che quotidianamente un operatore di polizia locale vive”. E per i vigili questo potra’ anche essere un “momento di crescita professionale”. La Regione raccomanda di “individuare sistemi e momenti di valorizzazione di quanto svolto cosi’ da motivare e gratificare coloro i quali sono coinvolti direttamente” e di mettere in campo “una buona pubblicita’ dell’iniziativa” oltre a “semplificare al massimo la possibilita’ di aderire ed iscriversi all’iniziativa (web, mail, telefono)”. Per ogni categoria di cittadini ‘aggiunti’ alle pattuglie va poi predisposta una assicurazione ad hoc (e un modulo per la liberatoria delle responsabilita’ in caso di incidenti o problemi) e un questionario per capire cio’ che si sa della Polizia municipale da far fare prima e dopo l’esperienza con la pattuglia. Chi sara’ aggregato dovra’ avere un pass personalizzato, anche “a ricordo della giornata” e questo gadget, dice la Regione, “cosi’ come il materiale informativo relativo al progetto (opuscoli, locandine, eccetera), potra’ essere realizzato attraverso la collaborazione dei ragazzi delle scuole del territorio”. La Regione difinisce anche alcune raccomandazioni. Ad esempio, “evitare di volere stupire gli ospiti avventurandosi in situazioni troppo complesse o rischiose che potrebbero assumere connotati difficilmente gestibili o pericolosi”; si deve poter assistere senza “tuttavia rimanere coinvolti nell’operativita’”.