La cassa integrazione viene usata a singhiozzo ormai da anni, per tamponare una inesorabile crisi dei prodotti – lo dice il deputato Vittorio Ferraresi del M5S – dovuta all’assenza di politiche industriali che sostengano il futuro dello stabilimento.
Senza progetti, idee, ricerca, investimenti non c’è futuro industriale. FCA ha abbandonato Cento. Anche per il mese di ottobre è già stata prevista la cassa integrazione, con la più che plausibile ipotesi che si rinnoverà per tutto il 2016 ed il 2017.
Chi non è in cassa parla di uno stabilimento mezzo vuoto, dove sono più i dipendenti di ditte esterne impegnate nei lavori antisismici (pagati dalla Regione) che i colleghi al lavoro.
Stanno smantellando il Reparto progettazione, che era il fiore all’occhiello dello stabilimento centese, quello che nel passato vi ha dato lustro permettendo di realizzare i tanti innovativi modelli di motori venduti in tutto il mondo. Molti ingegneri saranno probabilmente costretti ad andarsene, demotivati, e presto se ne andranno i dirigenti storici del reparto Ricerca e Sviluppo, quelli che hanno creato l’eccellenza VM.
Questo è il desolante quadro che mi viene disegnato da chi vive la fabbrica, e questo non è accettabile per chiunque abbia a cuore il territorio e soprattutto le persone che lo abitano; un territorio che ne uscirebbe pesantemente penalizzato ed impoverito per mancanza di investimenti.
La FCA ha acquistato una eccellenza, l’ha spremuta ed ora l’abbandona lasciandola prosciugata di idee e progetti, nel peggiore, ma frequente, modo tipico di una multinazionale senza alcun scrupolo per i dipendenti: 1.400 persone alle quali si nega la certezza di un futuro occupazionale.
Il Governo, che a marzo ho interrogato in merito, continua a concedere cassa integrazione senza nulla volere in cambio, rispondendo pilatescamente e lapidario: “monitoreremo la situazione”.
Il ruolo della Regione è rappresentato dai risultati, la situazione, da anni, non ha alcuna cambiamento di rotta, nonostante le promesse e gli impegni presi per rilanciare l’azienda, le pressioni su Marchionne sono inconsistenti; cosa faccia il nuovo sindaco, ancora non sappiamo.
La mia disponibilità, come nel passato – conclude Ferraresi – c’è e ci sarà, a fianco dei lavoratori che vorranno mobilitarsi per il loro diritto al lavoro, così come per il territorio e l’imprenditoria centese, che rischia di uscirne impoverita per sempre della sua storia.