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CENTO: 10 anni a Parmiani – l’anno scorso uccise la moglie Carmen Tassinari per non vederla più soffrire

DiGiuliano Monari

Lug 13, 2016

IMG_5582Giuseppe Parmiani, 83 anni, il 2 maggio dell’anno scorso uccise con una coltellata all’addome l’anziana moglie, ammalata e invalida da tempo. L’aveva uccisa per troppo amore. Perché quell’amore gli impediva di vederla soffrire in quel modo (il nostro servizio del 3 maggio 2015). Carmen Tassinari, 80 anni, originaria di Sabaudia, in provincia di Latina, era malata e costretta immobile sul letto da tempo. Da anni l’accudivano il marito e i tre figli. Fino alle 23 di quel sabato, quando Parmiani prese la decisione fatale. Afferrò un coltello da cucina e colpì il coniuge al fianco destro. Il decesso fu pressoché istantaneo. Subito dopo averla accoltellata all’addome chiamò il 118 e attese in casa, in via Borselli 9, l’arrivo dei sanitari e dei carabinieri. Poi l’arresto. La fine di un incubo e l’inizio di un altro calvario: affrontare un processo in un misto di rimorso e convinzione di avere fatto la cosa giusta per porre fine alle sofferenze dell’amata moglie. Ieri la sentenza. 10 anni “perchè era in grado di intendere e volere” il giorno dell’uxoricidio. Il giudice, che ha riconosciuto le attenuanti generiche, prevalenti sull’aggravante data dalla parentela, ha dunque condannato Parmiani a dieci anni di reclusione per l’uxoricidio (da pena edittale rischiava fino a 24 anni), tanti quanti ne aveva chiesti in sede di requisitoria il pm Barbara Cavallo.